La data del 20 settembre 1870 è stata via via archiviata da quando Mussolini firmò i Patti Lateranensi, che posero fine alla Questione Romana apertasi proprio nel 1870 con la presa di Roma divenuta capitale del Regno d’Italia. La Questione Romana ha dilaniato le coscienze dei cattolici italiani ed era giusto porre fine ad un contenzioso che andava superato. L’Italia ebbe in sorte di essere sede del Papato e il problema di una convivenza non conflittuale dopo la sua unificazione. Il separatismo cavouriano aveva posto le premesse di una società italiana che andasse oltre i clericalismi e gli anticlericalismi in parte giustificati dal modo in cui si sviluppò in appena un decennio il Risorgimento italiano. Mussolini “risolse “il problema a modo suo: come disse Ernesto Rossi, fu l’alleanza del manganello e dell’aspersorio e la fine della separazione tra Stato e Chiesa nella reciproca libertà e autonomia. Benedetto Croce tuonò solitario in Senato contro il Concordato con un discorso estremamente equilibrato storicamente nel quale non si disse affatto contrario alla Conciliazione tra Stato e Chiesa ,tentata anche da Crispi e da Giolitti, ma al Concordato che ne era il coronamento e che stabiliva le regole della convivenza tra Stato e Chiesa, superando quell’equilibrio sancito dalle Leggi delle Guarentigie, un vero capolavoro diplomatico lodato da Arturo Carlo Jemolo ed ispirato al cavouriano “Libera Chiesa in libero Stato“. Anni fa pubblicai in un libro la replica di Mussolini a Croce e debbo dire che il discorso del duce non fu così campato in aria ,al di là di un’allusione  offensiva a Croce definito un “imboscato della storia.” Chi scrive ebbe l’alto onore di ricordare a Palazzo Carignano di Torino, sede del primo parlamento italiano, il 20 settembre 2020,in un affollato incontro -malgrado l’ansia del Covid -il centocinquantesimo anniversario della Breccia di Porta Pia. Fu l’unica manifestazione importante che si tenne in Italia per quell’anniversario negletto dalla maggioranza degli Italiani e trascurato anche dal Presidente della Repubblica. Adesso il prossimo 20 settembre sarà il momento per alcuni gruppuscoli di laicisti, atei, anticlericali, lgbt di celebrare alla loro maniera il XX settembre proiettandolo nel futuro e dimenticando quindi cosa esso fu storicamente. Proiettarlo nel futuro è una sciocchezza perché i rapporti tra Stato e Chiesa non sono mai stati così cordiali come negli anni del Pontificato di Papa Francesco ,nemico dichiarato di ogni forma di clericalismo e nessuno oggi sente la necessità di scavare solchi o di erigere barricate. Il XX settembre, ad esempio,  non va utilizzato  strumentalmente per sostenere il ddl Zan, morto con la fine della legislatura. Queste sono forzature che non fanno onore soprattutto a certi istituti di cultura iperblasonati  come il Centro “Gobetti” che non dovrebbero confondersi con gli improvvisatori e gli incolti che non sanno nulla della Storia risorgimentale e quel poco che sanno è derivazione  bignamesca di un processo di demonizzazione della nostra storia unitaria che dopo Rosario Romeo appare davvero solo più  appannaggio di verbosi, vecchi e rancorosi personaggi che ripetono con una litania al contrario da decine d’anni il loro odio verso il Cristianesimo e ogni forma di religiosità. Appare molto strano che la Chiesa valdese dia ascolto a queste persone, dimenticando che la libertà di culto venne accordata ai Valdesi da Carlo Alberto re di Sardegna. Ma tutto sommato va bene così: che se la cantino e che se la suonino tra di loro  Tuttavia una parola chiara va detta: quest* signor* non sono laici, sono vetero -laicisti e mangiapreti che non sanno cosa sia la laicità . Non hanno mai letto Ruffini, Bobbio, Passerin d’Entreves ed anche le cose che ho scritto io che, secondo Abbagnano, hanno contribuito a formare il pensiero laico liberale all’insegna del rispetto di ogni fede o non fede sia. Il tempo delle guerre di religione che l’Italia ha avuto la fortuna di non subire, è davvero superato. Magari anche questo incontro sarà l’occasione per un po’ di propaganda elettorale a cinque giorni dal voto. Ma questa, al di là delle goffaggini e degli estremismi ,è democrazia e quindi è giusto che tutti si esprimano, magari mescolando al XX settembre  anche il ricordo di Giordano Bruno e  dimenticando le carneficine di preti e di cattolici che anche oggi avvengono  nel mondo, per non citare i crimini del comunismo sovietico, cinese e cubano in materia. Essere laici significa avere un’ampia comprensione della storia, superando gli steccati ideologici novecenteschi che hanno impedito di avviare dialoghi e confronti pacati come sarebbe indispensabile. Bobbio se leggesse di certe iniziative stenterebbe a comprenderle. Bobbio è stato tra i primi a distinguere la laicità vera con il rancido laicismo, una forma di bigottismo di segno contrario solo all’apparenza. Il Centro Pannunzio non potrà mai partecipare a certe adunate che fanno del settarismo la loro insegna.