Per la prima volta, il Salone internazionale dei vini e distillati, in programma a Veronafiere dal 6 al 9 aprile 2025, apre ufficialmente ai vini No-Low alcohol (NoLo). Questa scelta riflette un cambiamento nelle abitudini dei consumatori e una crescente attenzione verso prodotti a basso o nullo contenuto alcolico, sia in Italia che all’estero. Nel Regno Unito, Stati Uniti e Germania, infatti, la domanda di vini dealcolati è in forte crescita. Anche in Italia l’interesse è significativo: secondo un’analisi de “Il Sole 24 Ore”, il 36% degli italiani si dichiara interessato al consumo di bevande dealcolate. Nonostante il trend positivo e le opportunità economiche che questi prodotti rappresentano, i produttori italiani rischiano di perdere questa nuova opportunità a causa di normative obsolete. Attualmente, infatti, le normative vigenti consentono la commercializzazione dei vini dealcolati, ma vietano la loro produzione sul nostro territorio nazionale, ponendo l’Italia in una posizione di svantaggio rispetto ad altri Paesi europei. Un’impasse legislativa che penalizza il settore vitivinicolo e tarpa le ali alle aziende italiane interessate a intercettare questa nuova tendenza del mercato globale.  C’è poi la solita polemica sul nome: “Il vino senz’alcol può ancora essere chiamato vino? O è opportuno cambiarne il nome?” Per gli enologi e produttori più tradizionalisti il vino privo di gradazione alcolica non può essere definito tale, ma dev’essere definito “bevanda a base di uva”. La loro posizione è condivisa dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che afferma, deciso: “Non chiamiamolo vino”, ma riconosce, al contempo, l’importanza di trovare una soluzione normativa che permetta alle aziende italiane di riuscire a sfruttare questa nuova opportunità del mercato.  Al di là delle polemiche, il fenomeno dei vini dealcolati apre indubbiamente nuovi scenari per il comparto enologico, e l’attenzione crescente per stili di vita sempre più salutari potrebbe spingere molte aziende a voler investire su questi nuovi prodotti. È un trend in crescita che non si può più ignorare e l’unica valida risposta al cambiamento, per sopravvivere sul mercato, è il progresso. Non si tratta di rinunciare al passato o alle nostre tradizioni, ma di cogliere un’opportunità.