Brutte notizie per i no-vax e per i negazionisti dell’epidemia, l’Oms non nasconde che si stia valutando l’uso della tecnologia per uscire in fretta dall’epidemia da Covid; l’agenzia cerca vie alternative e di rinforzo alla lotta, perché non si ha la certezza che il vaccino possa fermare del tutto il virus in tempi brevi. Da queste considerazioni è nata l’idea di un “certificato elettronico di vaccinazione”; quest’ultimo sarebbe stato pensato per combattere la pandemia di coronavirus che sta sconvolgendo il mondo e di fornire uno strumento veloce per uscire fuori dalla sua morsa. “Stiamo esaminando molto da vicino l’uso della tecnologia nella risposta al Covid e uno degli aspetti è come possiamo lavorare con gli Stati membri”, ha detto Siddharta Datta, l’esperto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che ha lanciato la proposta. Di cosa si tratterebbe nello specifico? Di creare un patentino riservato ai vaccinati, per attestarne la non pericolosità, perché non ammalandosi, anzi, impedendo al virus di entrare nel proprio corpo e di riprodursi, non infetteranno altre persone. Leggendo queste affermazioni sinceramente ho pensato che la proposta potrebbe nascondere qualcosa di diverso: una sorta di cavallo di Troia attraverso il quale spingere le persone a sottoporsi alla vaccinazione senza renderla ufficialmente obbligatoria. Perché chi non fosse in possesso del documento vivrebbe in una sorta di lockdown personale, che influirebbe pesantemente sulla quotidianità: in pratica sarebbe difficile, se non impossibile, bisogna capire a che livello si deciderebbe di bloccare i non vaccinati, prendere i mezzi pubblici, frequentare locali, andare in palestra o al cinema e fare viaggi. La pressione sulla popolazione mondiale sarebbe così forte che si creerebbero le condizioni per un obbligo reale. Altra domanda che mi sorge spontanea, ma il vaccino metterebbe davvero fine all’incubo- Covid-19? Non credo, non è detto. Ad ammetterlo è lo stesso direttore delle emergenze dell’Oms, Mike Ryan, che ha avvisato: “I vaccini non significano zero Covid. Non risolveranno il problema da soli”. Trovo che si sviluppi un paradosso nella vicenda; da un lato si considera il vaccino come un antidoto al male, senza il quale pare non si possa vivere normalmente, dall’altro lato anche con la sua diffusione capillare, l’incubo potrebbe non finire. In Italia per il momento sembra escluso l’obbligo del vaccino, sull’argomento giuristi illustri e costituzionalisti hanno detto e stanno dicendo la loro, da che si è iniziato a parlarne, ma nessuno può escludere che la situazione contingente e i futuri sviluppi dell’epidemia non provochino cambi di orientamento. Basta leggere le parole del consulente del ministro della salute Roberto Speranza, Walter Ricciardi: “Se capissimo che serve il 90–95% di copertura per ottenere l’immunità di gregge, si potrebbe valutare anche l’obbligo”, questo ha affermato qualche giorno fa, o quelle del viceministro Pierpaolo Sileri: “… al momento non credo sarà necessario un obbligo per tutta la popolazione. Quello che interessa maggiormente in questo momento è che vanga fatto dalla popolazione più fragile”, così come l’affermazione del premier Giuseppe Conte nel corso della presentazione dell’ultimo Dpcm. In contrasto con queste affermazioni possibiliste le frasi del sindaco di Bergamo, il DEM Giorgio Gori, che ha twittato: “Niente obbligo, ma facciamo che a scuola, nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici, nei cinema, nei teatri e negli stadi entra solo chi è vaccinato. Poi ognuno si regola”. O, ancora, la proposta avanzata dal senatore di Italia Viva, Davide Faraone che ha invocato il “passaporto sanitario integrato al vaccino” in assenza del quale, si dovrebbe interdire l’accesso a “luoghi pubblici con rilevante presenza di soggetti a rischio, come scuole e ospedali”. Sullo stesso argomento si è pronunciato il commissario Domenico Arcuri un paio di settimane fa: “Stiamo progettando una piattaforma informatica che consentirà di sapere come si chiamano le persone che hanno fatto il vaccino e dove lo hanno fatto”. Ultima cosa che ho pensato, ragionevolmente supportata da quanto raccolto dalle varie affermazioni: che ci sia già qualcosa in cantiere? La creazione di un vaccino contro Covid-19 che sia efficace e che copra in modo duraturo l’immunità verso la malattia è la notizia che tutti vorremo leggere, ma lascio a chi legge la scelta di pensare che le persone possano scegliere in totale libertà se assumere il farmaco oppure no. Non è cosa facile! Da un lato il sacrosanto diritto all’autodeterminazione e alla scelta personale di decidere della propria salute, dall’altro la salvaguardia dell’economia e del sistema paese. Vedremo…
Articoli recenti
Categorie
Archivio
- Dicembre 2024
- Novembre 2024
- Ottobre 2024
- Settembre 2024
- Agosto 2024
- Luglio 2024
- Giugno 2024
- Maggio 2024
- Aprile 2024
- Marzo 2024
- Febbraio 2024
- Gennaio 2024
- Dicembre 2023
- Novembre 2023
- Ottobre 2023
- Settembre 2023
- Agosto 2023
- Luglio 2023
- Giugno 2023
- Maggio 2023
- Aprile 2023
- Marzo 2023
- Febbraio 2023
- Gennaio 2023
- Dicembre 2022
- Novembre 2022
- Ottobre 2022
- Settembre 2022
- Agosto 2022
- Luglio 2022
- Giugno 2022
- Maggio 2022
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Settembre 2021
- Agosto 2021
- Luglio 2021
- Giugno 2021
- Maggio 2021
- Aprile 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Novembre 2020
- Ottobre 2020
- Settembre 2020
- Agosto 2020
- Luglio 2020
- Giugno 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Gennaio 2020
Contatti
Centro Pannunzio
Associazione culturale libera fondata a Torino nel 1968
Via Maria Vittoria, 35 H
10123 Torino (TO)
Tel 011 8123023
redazione@pannunziomagazine.it
www.centropannunzio.it