Comune di Padova,  Artemisia e il Musée Marmottan Monet di Parigi presentano al San Gaetano una mostra dedicata al padre dell’Impressionismo, Claude Monet, in occasione dei 150 anni della nascita del movimento impressionista, avvenuta nel 1874.

L’esposizione, intitolata “Monet. Capolavori dal musée Marmottan Monet di Parigi, ripercorre l’intera vicenda umana e artistica di Monet, raccontata attraverso le sue creazioni più iconiche quali le celebri ninfee. Si tratta di oltre 50 capolavori eccezionalmente prestati da questo museo parigino, arricchiti di testimonianze, contenuti,  video e atmosfere magiche.

Le opere esposte in mostra sono quelle conservate al musée Marmottan di Parigi che  custodisce la più grande e importante collezione di dipinti dell’artista francese, frutti della donazione generosa fatta dal figlio Michel  nel 1966. Sono proprio le opere che ha gelosamente conservato  nella sua casa di Giverny fino alla morte, da cui non ha mai voluto separarsi.

La mostra rappresenta un viaggio nell’intimità dell’artista, nella sua casa e nella sua anima.

Claude Monet raddoppia a Padova. Mentre a palazzo Zabarella è tuttora in corso fino al 12 maggio la mostra intitolata “Da Monet  a Matisse” al Centro culturale Altinate- San Gaetano apre l’esposizione monografica dedicata al grande maestro francese, considerato il padre dell’ Impressionismo.

A Padova saranno esposti capolavori quali “Ritratto di Michel Monet con berretto a pompon” del 1880, “Il treno nella neve. La locomotiva” del 1875 e “Londra. Parlamento. Riflessi sul Tamigi” del 1905, oltre a tutte le opere di grandi dimensioni come le Ninfee e gli evanescenti Glicini, queste ultime opere degli anni 1917 1920.

La prima sezione della mostra è  dedicata alle origini del Musée Marmottan  Monet, dall’impero all’impressionismo. La seconda sezione alla luce impressionista, la terza al pein air, la quarta sezione al giardino di Monet a Giverny, oltre l’impressionismo. La quinta sezione alle grandi decorazioni, la sesta all’astrazione in questione.

La mostra è  a cura di Sylvie Carlier, curatrice generale del Musée Marmottan Monet di Parigi, con la curatela della storica dell’arte Marianne Mathieu e l’assistente alla curatela del Musée Marmottan Monet, Aurélie Gavoille.