L’episodio delle Frecce Tricolori che sorvolano Torino e provocano vistosi assembramenti di gente sembra essere stato subito archiviato dai giornali e dai politici che forse non si sono neppure accorti della inopportunità e della gravità di questo
episodio che minaccia l’effetto dei sacrifici a cui ci siamo sottoposti stando chiusi in casa per oltre due mesi.
In primis va chiesta la ragione del sorvolo al ministro della Difesa perché non c’era nessun motivo di festeggiare in un paese piegato in due e in una regione che certo non ha brillato nella lotta alla pandemia. In secundis il costo del sorvolo appare oggi ,in tempo di gravissima crisi, uno sperpero di denaro pubblico che va indirizzato diversamente.
E poi la responsabilità dei giornali nell’annunciare ripetutamente le Frecce Tricolori con un implicito inevitabile invito a partecipare e quindi a creare assembramenti. Perché i giornali non hanno comunicato regole e cautele per una partecipazione responsabile.
Infine l’assenza di controlli e di organizzazione preventiva per ridurre al minimo gli effetti negativi del sorvolo che potrebbero aver creato nuovi contagi.
Nessuno può continuare a fare lo struzzo ,mettendo sotto la sabbia la propria testa,
Non può farlo il Sindaco di Torino in particolare che ha brillato per la sua assenza e che a cose fatte dichiara che porterà al tavolo della pubblica sicurezza l’accaduto .una battuta ridicola ,quasi una presa in giro . Bisognava agire prima con cautela e senso di opportunità. Si è trattata in piccolo di un’altra piazza San Carlo.
Va ovviamente anche aggiunto che parte dei torinesi non ha dimostrato senso civico e responsabilità , ammassandosi e compromettendo la sicurezza di sèstessi e degli altri.
Su questo episodio va fatta chiarezza e vanno individuate le colpe e le leggerezze di chi ha responsabilità pubbliche e non ha saputo esercitarle.
E’ un episodio che ha valenza nazionale nella sua gravità davvero incredibile . Il patriottismo delle Frecce Tricolori non c’entra nulla perché le Frecce eseguono ordini superiori.