Il professore Quaglieni, noto  ed apprezzato storico, ha scritto , riferendosi  al centenario della  fondazione del  partito  comunista , avvenuta  a  Livorno, il 21 gennaio 1921, nel corso  del  congresso nazionale  socialista, trattarsi  di  un evento  “da studiare   e  non (solo) da celebrare” e mai frase  è  stata  più  esatta. Infatti  nel  1921  una  diversa evoluzione  dei  socialisti  verso  una  collaborazione  e  partecipazione  governativa, sollecitata  più  volte da  Giolitti, in pieno  accordo  con  il Re, avrebbe  sbarrato  la  strada  al fascismo  ed  inserito, come  in altri  paesi europei il socialismo  nel  mondo  riformista, bloccando  gli scioperi ormai  più  dannosi  che utili, e rafforzando  quel piccolo gruppo  di ex  socialisti , esempio  più  significativo , Ivanoe  Bonomi , che avevano iniziato  la  collaborazione  con la  Monarchia , divenendo  addirittura  Presidente del Consiglio , dopo essere stato  Ministro  della  Guerra. Così  il partito comunista  iniziava  la  sua battaglia  contro  le  istituzioni , affascinato  dalla  definitiva  presa  di potere dei  bolscevichi  in Russia , che  avevano debellato  le ultime resistenze  delle  “armate  bianche” , fucilando  diversi loro  capi . Questo legame , mai dissolto  per decenni , avrebbe dato  i  suoi frutti  dopo la caduta del fascismo ,il 25 luglio 1943 , ad opera esclusiva del Re, che , finalmente, nel voto del  Gran Consiglio  del  fascismo , aveva trovato  la motivazione  per dimettere  Mussolini , dando  il potere ad un governo tecnico , presieduto  dal  Maresciallo  Badoglio. Il  partito  comunista  prese infatti subito posto tra  i sei partiti  del C.L.N: ( Comitato Liberaziome Nazionale), assumendone , specie al Nord  nel C.L.N.A.I , un  ruolo determinante , vedi  Luigi Longo  , vice comandante  delle forze partigiane , essendo  le brigate  Garibaldi   tra le più numerose  formazioni   nella  Resistenza , anche  se  nel complesso  erano pur sempre minoritarie data  la  presenza massiccia , specie  in Piemonte  e nel Veneto , dei  cosiddetti “Autonomi”, che in realtà erano  i militari  fedeli al giuramento  al Re, che avevano costituito le prime  formazioni di  patrioti , militarmente  organizzate  ed a cui si devono i maggiori successi , come, ad esempio la  liberazione di Alba, splendidamente descritta  dal giovane grande  scrittore  Fenoglio , “badogliano” , che poi nel referendum  votò  per la Monarchia , come in maggioranza  votarono  pure gli elettori  di  Alba . Altro  che  la “repubblica di Alba”, così  falsamente  denominata  in epoca successiva . Nell’Italia, nella  parte liberata e restituita  al  Governo del Re, il partito comunista , grazie  al ritorno dalla  Unione Sovietica, di Ercole  Ercoli , in realtà , Palmiro  Togliatti, ed alla  “svolta  di  Salerno”, entrava  nel Governo Badoglio , e poi in quelli  Bonomi , Parri e De Gasperi ,con ministri  in dicasteri  sempre più importanti , raggiungendo il culmine nel governo che avrebbe  gestito  le  elezioni per la  Costituente  ed il Referendum ,con il Ministero di Grazia  e Giustizia, affidato proprio  a  Togliatti .  Senza  dubbio  nell’avvento  della repubblica il partito comunista  fu determinante , sia  per i quattro milioni di voti, sia  per  l’opera svolta  da Togliatti  che aveva manovrato  i componenti della  Corte di  Cassazione , per cui quando venne loro sottoposto il ricorso  Selvaggi , circa il modo di calcolare il numero degli elettori votanti, comprendendo giustamente negli stessi  i voti  annullati , la maggioranza, di  undici , votò contro , malgrado  il parere  favorevole all’accoglimento, del Procuratore  Generale , Massimo  Pilotti , insigne  giurista , e dello stesso  Presidente Pagano, che portò ad otto i voti favorevoli. Nei  lavori  della  Costituente , di cui dopo Saragat  dimessosi per  la sua uscita dal  partito socialista , fu nominato presidente il comunista  Terracini, il punto più importante raggiunto  dai comunisti  fu l’inserimento  nella Costituzione  dei  Patti Lateranensi  con grande scorno   degli anticlericali  del partito d’azione , repubblicano  e socialista, più  qualche sparuto  liberale e demo sociale . Estromessi dal Governo De Gasperi  nel 1947, governo che  si resse con  i voti dei qualunquisti  e monarchici , il  P.C.I.  puntò tutto  per  una conquista democratica del potere , con le elezioni generali del  18 aprile 1948 , unendosi con i socialisti e qualche indipendente di sinistra  nel  Fronte  Democratico  Popolare , a simbolo del quale  fu  inserito   il volto di Garibaldi , dimentichi che  il motto  del vero  Garibaldi  fosse stato “Italia  e Vittorio Emanuele”! Un  possibile sbocco  rivoluzionario dopo la cocente sconfitta elettorale del Fronte  nelle elezioni che videro la Democrazia  Cristiana , sfiorare il 50% dei voti , grazie  agli elettori che nel  referendum del1946  avevano votato  per la Monarchia, fu  alla notizia  dell’attentato  a  Togliatti , gravemente ferito  da uno squallido estremista  anticomunista ,tale  Pallante , ma proprio Togliatti , salvato  dal grande  chirurgo  Valdoni , seppe  inviare un  messaggio , che era un ordine , di bloccare  qualsiasi movimento  insurrezionale. Così  dopo il 1948 iniziò  il lento , costante  inserimento  dei comunisti , pesantemente aiutati  finanziariamente dall’Unione Sovietica , nei vari settori non politici, cominciando  dalla  cultura, secondo l’insegnamento gramsciano , riabilitando tutti gli ex fascisti  che  si erano convertiti  al comunismo, settore  dimenticato  dai democristiani , un cui  importante esponente  aveva  parlato  di “culturame” e questo  inserimento, anche da un punto di vista  politico, ebbe  una consacrazione , dopo l’avvento  delle Regioni , purtroppo previste nella  Costituzione, per una vecchia idea  sturziana, inizialmente contrastata proprio dai comunisti, e combattuto fino all’ultimo da  liberali , monarchici e missini, cin la conquista e quindi  il governo  di tutte le regioni  dell’Italia Centrale , Toscana , Emilia  Romagna ,Marche ed Umbria, creando  una rete di potere  durata per cinquant’anni e solo recentemente , in parte sgretolata , escluse sempre la Toscana e l’Emilia, incrollabilmente  “rosse” : Così  vennero  poi  la  Presidenza della Camera , convergenze parallele  ed altro , per finire  con il cambio del nome, bloccando sempre lo  sviluppo  di un forte  partito socialdemocratico  o laburista , come nel resto dell’Europa, per cui  solo in Italia la sinistra ha coinciso  con  “comunismo”  con gravissimo danno nella alternanza democratica  del potere che avveniva  invece normalmente  nel Regno Unito , in Germania, in Francia  e nella Spagna  tornata ala  liberal democrazia  in una  restaurata e rinnovata  Monarchia. Un  giudizio ? Non giudicate  se non volete  essere giudicati , per cui  invece alcune considerazioni  e constatazioni .Inseriti  e difesi dagli ordinamenti democratici  e parlamentari , gli esponenti comunisti  hanno  rivestito cariche  anche altissime , sono stati  commemorati  e celebrati, persino  con emissione di francobolli, in occasione della  loro scomparsa , giudicati  sempre  in termini benevoli e  comprensivi , grazie anche ai tanti  ex comunisti(?), stabilmente inseritesi nella  RAI-TV   e nella grande stampa , vedi  il recentissimo caso  del  novantaseienne  Macaluso ,  evitando la sorte tragica  di tanti loro  compagni  che in  paesi  dove erano giunti  al potere , vedi  ad esempio ,Cecoslovacchia  ed  Ungheria ,  finirono  successivamente  sul patibolo , uno per tutti  l’infelice   Imre  Nagy.