Dal 10 ottobre al 2 febbraio 2025

Dal 10 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 Palazzo Reale di Milano ospita la personale di Ugo Mulas, uno dei fotografi internazionali più importanti del secondo dopoguerra.

I suoi scatti meneghini sono il tema cardine della prima grande retrospettiva che la città di Milano dedica al grande fotografo.

Curata da Denis Curti, direttore de “Le stanze della fotografia” a Venezia, e da Alberto Salvatori, direttore dell’archivio Ugo Mulas, la rassegna mette in scena in sintesi la filosofia di questo grande fotografo autodidatta, filosofia che Mulas così riassume: “Al fotografo il compito di individuare  la sua realtà, alla macchina quello di registrarla nella sua totalità”. Egli avrebbe elaborato un’idea di fotografia totale che si avvicina alla performance che presuppone un rapporto intimo tra artista e soggetto, quel rapporto che Mulas riesce a stabilire con artisti come Giorgio De Chirico, Roy Lichtenstein, Andy Warhol; scrittori e poeti come Dino Buzzati, Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo;  architetti come Gio Ponti, Gae Aulenti e Vittorio Gregotti e attori registi come Giorgio Strehler, Eduardo De Filippo e Totò.

L’incontro tra Ugo Mulas e la fotografia avviene in una Milano dove l’arte era divisa tra realismo, astrattismo e concettualità, negli anni in cui il fotografo, abbandonata l’idea di proseguire gli studi in Giurisprudenza,  frequenta i corsi Serali della Libera Scuola del Nudo all’Accademia di Brera.  L’incontro fatale con la fotografia avviene al bar Jamaica, che Luciano Biancardi descrive nel suo libro “ La vita agra” definendolo  ‘il bar delle Antille’.

La mostra ospita oltre duecento fotografie presentate con un taglio inedito, che illustrano il legame tra Ugo Mulas e Milano, a partire dagli scatti che ritraggono i protagonisti del mondo dell’arte, del design, della moda, dell’industria e del lavoro conosciuti nella vibrante Milano di quegli anni.

Acuto osservatore della realtà,  determinato e creativo, anche se autodidatta,  Ugo Mulas avvia una brillante carriera imperniata sul concetto di fotografia quale testimonianza critica e consapevole della società,  con un approccio sensibile e penetrante, che rappresenta una pratica curiosa e incessante. A partire dalla metà degli anni Cinquanta Ugo Mulas inizia a scattare fotografie dei grandi artisti del suo tempo e dei loro studi, anche vuoti, soffermandosi sui dettagli, sugli oggetti e spesso, proprio per questo, è stato definito, il “fotografo degli artisti”.

Il profondo legame tra Mulas e Milano, fil rouge della mostra, si traduce poi nell’iniziativa diffusa “Ugo Mulas in città “, nata dalla collaborazione di Marsilio Arte e Milano, con l’obiettivo di raccontare e celebrare il lavoro di Mulas  attraverso l’esposizione delle sue opere nei luoghi, musei e istituzioni che hanno influito sulla vita dell’artista, tra cui la Pinacoteca di Brera, il Museo del Novecento , la Fondazione Marconi e il Museo Poldi Pezzoli.

Palazzo Reale di Milano.

Ugo Mulas. L’operazione fotografica.

Orari da martedì a domenica dalle 10 alle 19.30, giovedì fino alle 22.30. Lunedì chiuso.

Mara  Martellotta