Landini e associati, per rappresentare solo se stessi, si dovrebbero vergognare, sputandosi in faccia. Gli insegnanti vengono attualmente destinati al lavoro, che un tempo riguardava i bidelli o i manovali Debbono svuotare armadi, cassetti, schedari, e quant’altro andrà sanificato nelle aule e nei corridoi. Il momento è quello che è ed i professori, silenti e solerti, accettano stoicamente, pur feriti nella loro dignità, la manovalanza. Testa bassa e giù a sfacchinare per il bene comune. Il problema è che nessun sindacato interviene, così come avrebbe fatto per altre categorie di lavoratori. Un imbecille della Cgil – lo ricordo come fosse ieri – spiegava, nel corso delle riunioni sindacali, che un professore doveva essere pagato come un operaio, non una lira di più, perché gli insegnanti non sono corporativi e, in quanto missionari, non pretendono aumenti salariali. Oggi, si è andati ancora più giù. Qualche padrone provi ad utilizzare un operaio in mansioni che non sono contemplate dal contratto e vedrà CGIL-CISL-UIL accorrere furenti e bellicose. Un preside potrà invece spingersi, in nome dell’interesse comune, sino a far pulire i cessi ai professori vincitori di concorso, come i magistrati. Landini insieme agli associati rimarranno inerti e complici. Che si sputino in faccia, due volte al dì.
Giancarlo Lehner