Proprio così, siamo gli stessi di sempre; gli stessi che lavorano sui tre turni, tutto l’anno. Gli stessi con la solita divisa arancione; gli stessi che vedono le persone soffrire, che corrono come dei dannati per le strade, per portarvi il più in fretta possibile al pronto soccorso. Gli stessi, che quando avete paura o vi sentite semplicemente soli, chiamate solo per scambiare due parole, e passare qualche minuto in compagnia. Gli stessi di sempre.
Noi prestiamo il primo intervento, ci sappiamo mettere la testa, il cuore e l’anima ogni giorno, come se fossimo sempre in emergenza e nessuno cerca meriti per questo, tanto meno ringraziamenti.
Alcuni ci dicono che è il nostro lavoro, sia che siamo dipendenti, sia che lo facciamo da volontari; certo, avete ragione, lo scegliamo noi, “è il nostro lavoro”. Avete ragione, ma non è un lavoro come tutti gli altri, per il quale non chiediamo il vostro nessun grazie, ma solo rispetto.
Rispetto quando siamo in emergenza e chiediamo di passare nel traffico e sbraitate, rispetto quando operiamo secondo i protocolli, senza ascoltare le vostre opinioni inappropriate, rispetto quando ci vedete stanchi e nonostante questo, mettete le vostre necessità prima di quelle di tutti. Rispetto, soprattutto in questi giorni, quando ci scansate, pensando che abbiamo la peste o peggio, che siamo tutti infetti da Coronavirus, dimenticandovi che quando credete di avere i sintomi, siamo noi quelli che chiamate. Rispetto, solo questo chiediamo. Non solo per noi, che in questo momento delicato ci troviamo in prima linea, ma per tutti. Smettiamola di pensare che tanto a noi non succede, smettiamola di dare le cose per scontate, smettiamola di pensare che sia un gioco. Abbiate cura di voi. Prendiamoci cura di noi, dei nostri amici, dei nostri parenti, degli anziani e dei bambini.
RESTATE IN CASA.
RISPETTATE IL REGOLAMENTO.
ABBIATE FIDUCIA.
Ora scusatemi ma devo iniziare il mio turno di 12 ore e come sempre con orgoglio, altruismo e coraggio in mano.
Si inizia, accendiamo i lampeggianti, mettiamo la prima e partiamo. La sirena suona, con voce fastidiosa che ci accompagnerà fino all’abitazione di chi ha bisogno, e poi di corsa all’ospedale. Saranno i vostri occhi speranzosi, sollevati, spaventati a dirci grazie e a darci l’energia per andare avanti.
“Come sempre” #essercisempre!! #118piemonte