Con “San Gennaro e la Lazzara” Raffaele Messina, docente, critico letterario e scrittore di chiara fama, conclude la sua trilogia che ha sempre avuto come sfondo la Napoli de Seicento e ancora una volta, in questo interessante e godibile testo, riesce con una tecnica tutta sua, a fondere il piano prettamente storico di una stagione ricca di forti contrasti e lacerazioni, quale quella del XVII secolo, con storie di vita vissuta ed elaborate dalla sua inventiva regalandoci pertanto dei veri e propri romanzi storici in cui si alternano pagine di drammatico realismo con aspetti e tratti di dolorosa umanità.

Questa volta protagonista dell’intreccio è “Ricciulina” una giovane e sprovveduta ostessa che per una serie di fatalità viene ad essere travolta dallo spietato mondo della prostituzione, in un susseguirsi di atroci violenze ed incesti che si perpetuano grazie alla complicità di Carmela, la titolare della locanda che manipola con scaltrezza  la ragazza facendole intravedere un percorso roseo e di benessere. Sono pagine toccanti, raccontate dall’autore  con penna scorrevole, a tratti graffiante, spesso con accenti particolarmente crudi che contribuiscono a trasmettere la vicenda in tutta la sua spietata ferocia. C’è da aggiungere inoltre che questo volume fa riflettere anche sulla ciclicità degli accadimenti perché sfruttamento minorile e storie di manipolazione e plagio sono purtroppo quanto mai frequenti al giorno d’oggi e quindi nel leggere le pagine raccontate dall’autore si ritrovano problematiche di scottante attualità calate però in una stagione storica lontana. Molto toccanti, e ricche di elementi descrittivi come sempre assai ben elaborati, i momenti in cui l’autore racconta la violenta eruzione del Vesuvio che in poco più di ventiquattrore, a metà dicembre del 1631, distrusse senza scampo le città di Portici, Torre del  Greco, Torre Annunziata ed altre località limitrofe, che vennero sepolte da un torrente inarrestabile di lava e lapilli. Si coglie inoltre nelle pagine del volume un’attenta ricerca da parte di Messina, perché vi sono riferimenti storici assolutamente veritieri e frutto di un approfondito studio dei carteggi dell’epoca.

Ancora altro aspetto che conferisce originalità a questo testo, che definirei più propriamente un cammeo letterario assai ben coniato e rifinito, è anche il formato tascabile del volume e il fatto di averne realizzato la stesura in modalità bilingue, cosa questa che permettere di raggiungere un target di lettori internazionali, proprio in questa felice stagione del turismo che sceglie Napoli tra le sue mete privilegiate.

(ANNELLA  PRISCO)

Raffaele Messina: “San Gennaro e la Lazzara”

Colonnese editore – pag. 115 – costo euro 8,00