Immergendomi nella raccolta di poesie “Allegria di naufragi “ – Poesia di caduta e risurrezione- di Rodolfo Vettorello si riconosce immediatamente il grande talento dell’autore, perché al di là dei contenuti intrinseci delle singole poesie e delle tematiche espresse, ci troviamo dinanzi a versi ricchi di una musicalità straordinaria in cui il lettore rischia quasi di perdersi, proprio per la capacità dell’autore di trasportarci oltre i limiti della realtà.

Sono sessanta poesie brevi, suddivise per tematiche, ma unite tutte da un comune denominatore che caratterizza l’intera raccolta: il senso ineluttabile della fine, accompagnato però sempre dalla certezza della rinascita e da qui si spiega anche il sottotitolo di copertina.

Sono, come sottolinea Paolo Lagazzi nella sua articolata nota critica alla fine del volume, poesie limpide, ma di quella limpidezza eterea, aggiungerei, accompagnata da una particolare musicalità in un fluire di emozioni e percezioni molto spesso impalpabili. Si coglie forte, nelle poesie di questa raccolta, il senso della morte, con un sottofondo di inevitabile e scontata disperazione a cui però si accompagna il bisogno di alleviarla e certamente la stesura dei suoi versi rappresenta per Vettorello un modo per confrontarsi con le piccole grandi cose concrete della vita quotidiana che finiscono col dare ancora un senso alla sua esistenza, come una sorta di pausa nel magma di una percezione drammatica, ma che lui riesce a dominare sempre con lucidità e consapevolezza.

Lungi da intonazioni languide, sentimentali o pseudo tali, le poesie di Vettorello oscillano in un perenne contrasto tra odio e amore, tra le violenze del mondo e il bisogno di trovare rifugio nell’abbraccio e negli affetti più cari, una dimensione che gli appartiene proprio perché l’autore si trova in quella stagione matura della propria esistenza in cui, per  il ricco bagaglio di esperienze vissute, sembra che certe risposte al senso della vita arrivino più chiare, pur se spesso attraverso il filtro dell’amarezza  e del disincanto, che l’autore manifesta chiaramente a proposito delle sue riflessioni sulla città di Milano, dove egli vive, vista come palcoscenico di ipocrisie e falsità. Eppure anche negli scenari spesso freddi e disumani dei condomini asettici di Rogoredo o di altri quartieri del capoluogo lombardo, Vettorello riesce comunque in qualche modo a far emergere e a riconoscere il potere catartico dell’amore che sfocia in quella musicalità sublime che è proprio la quintessenza della sua produzione poetica.

ANNELLA  PRISCO

Rodolfo Vettorello: “Allegria di naufragi”- Leonida Edizioni

Pag. 125 – costo euro 12,00