Tra i grandi pensatori liberali dopo Croce ed Einaudi c’è Popper che ha patito una fortissima difficoltà a circolare in Italia ed è stato sdoganato da Antiseri e  da Pera, in anni di pesante conformismo marxista. Solo Bobbio ne aveva scritto tanti anni prima.  La “società aperta“ era  l’alternativa per noi giovani di allora alla società quasi chiusa italiana e a quella chiusissima sovietica. Il pensiero austro-inglese di Popper era anche una grande riflessione europea, occidentale, che ci rendeva orgogliosi di questa appartenenza. Voglio ricordare due metafore che Popper usava, per dare un’idea immediata del suo liberalismo, citare l’esempio  di un soldato che non marciava al passo rispetto al suo battaglione. E ‘un elogio del dissenso: anche uno solo rispetto a tutti può aver ragione.  Un principio destabilizzatore e anche individualistico, perché uno può essere in disaccordo  anche con un battaglione ed aver ragione. Galilei, citato da Popper,  distingueva i  grossi cavalli da tiro olandesi da quelli berberi che sono molto veloci. Popper preferiva i cavalli berberi, esempio di un intellettuale che sa muoversi disinvoltamente e liberamente  nella sua ricerca. L’intellettuale, lo scienziato non deve mai lasciarsi condizionare dalla maggioranza  anche della comunità scientifica. Un pensiero che torna rispetto a certi scienziati televisivi nostrani rispetto alla pandemia.
Popper pensa anche ai riformatori religiosi come Lutero che spezzarono l’unità dell’Europa cristiana, parlando di  libera coscienza e non di istituzione ecclesiastica,  come farà la Controriforma. Lutero e soprattutto Calvino furono assai poco liberali e solo il riformatore Erasmo da Rotterdam rappresentò un vero rinnovamento.

Certo l’Europa moderna nacque da Lutero e dalle guerre di religione che la insanguinarono. L’aver posto fine ad esse si può identificare con un principio giuridico come l’Editto  di Nantes, ma anche con la nascita dell’ idea della tolleranza esaltata da Voltaire.
L’idea della tolleranza sarà un’idea liberale. Popper curiosamente disse che non si doveva essere tolleranti con gli intolleranti. Era comprensibile perché con i violenti non si poteva restare passivi e rischiare di essere loro vittime, ma è fuor di dubbio che la tolleranza vera va esercitata anche verso le idee più intollerabili. L’ha riconosciuto recentemente persino la scrittrice Dacia Maraini parlando di Pound e di Celine.
Il liberalismo si serve dell’arma della critica e della confutazione e non può mai ricorrere al bando aprioristico delle idee e meno che mai ai divieti e ai reati di opinione come certi leggi italiane in gestazione o già vigenti. L’uso del politicamente corretto è liberticida oltre che stupido. Gli iconoclasti che abbattono i monumenti non hanno il senso della storia e manifestano forte angustia mentale.
Popper denunciò la miseria dello storicismo, ma salvò Croce. In una sua lettera mi scrisse il suo grande apprezzamento per il pensiero crociano. Peccato che la sua morte nel 1994 interruppe il nostro dialogo.
Popper rappresenta comunque il punto di riferimento liberale più importante a cui guardare  oggi è anche in futuro.
In Italia il pensiero di  Lorenzo Infantino rappresenta oggi un altro riferimento importante  e non a caso oggi la sua opera e’ stata tradotta in inglese.