Non c’è niente di vero, il romanzo d’esordio in Italia di Emiko Jean, edito da Garzanti, racconta la complessa storia di Mika. Una donna che, da giovanissima, è stata costretta a dare in adozione Penny, la propria bambina.
Anni dopo, ormai adolescente, Penny ricompare nella sua vita con una telefonata improvvisa: «Credo di essere tua figlia».
Mika, disoccupata e depressa, vuole conquistare la fiducia di Penny, ma si vergogna della propria vita piena di fallimenti. Quindi, con l’aiuto di un ex fidanzato e della sua migliore amica, decide di costruire un’immagine di sé molto distante dal vero. Il castello di bugie, però, crolla in fretta, compromettendo il rapporto di Mika con la figlia appena ritrovata.
Per riavvicinarsi a Penny, Mika dovrà trovare il coraggio di essere, forse per la prima volta, completamente sincera. L’amore per Penny e la schiettezza tagliente, ma salvifica, di un’amica fidata, le daranno la forza di affrontare una volta per tutte i problemi dai quali è sempre fuggita.
Così, senza più alibi, Mika sarà costretta a fare ordine nella propria vita, confrontandosi con violenti “non detti”, relazioni difficili ed errori del passato.
Questo doloroso percorso le permetterà di superare il proprio senso di inadeguatezza e di accettare di essere imperfetta, ma non per questo indegna dell’amore di sua figlia.
Pur avendo al suo centro un tema doloroso e delicato, la penna leggera e spesso ironica dell’autrice rende la lettura piacevole e leggera.
Una lettura profonda, ma mai pesante o stucchevole.
Un’occasione per riflettere ed emozionarsi senza perdere il sorriso.