In questi giorni di “passione” diventa sempre più importante e valoriale fare riferimento ai grandi del nostro passato che hanno segnato la nostra vita rendendocela piena di significato.
Mi trovo spesso a pensare agli “ emolumenti” della Storia che hanno seminato il nostro cammino infondendoci speranza, fiducia. E proprio in queste giornate di “ libertà feconda” il mio pensiero spesso va a un Uomo come per attingere ad un più alto livello di vita da cui apprendere per imparare ad esistere con forza ma anche con dolcezza, perché la nostra paura non possa scivolare nell’indifferenza, o peggio nell’aggressività o nella cattiveria. Lui è Nelson Mandela , un uomo che ha vissuto per 25 anni rinchiuso in prigione, in una cella di pochi metri e non nelle nostre case, nella mia casa accogliente ; per ben 25 anni ha lavorato con se stesso mantenendo lucido il pensiero e i suoi desideri. Quel desiderio sotteso l’ha aiutato a crescere sempre più nel silenzio e in quella che poteva sembrare un’arrendevolezza in una cella in cui presupponiamo non esserci alcuna via di fuga.
Una volta libero, a chi gli chiedeva , fra cronisti e giornalisti, come aveva potuto resistere e non soccombere a questa costrizione infinita, lui con forte etica morale rispose allora: “ Mi preparavo a diventare Presidente” , una risposta che ci aiuta a vedere oltre ciò che reputiamo , oggi, anche un castigo, una forzatura inconcepibile. Quanto può costruire un pensiero positivo in abbondanza, quanto le nostre visioni possono aiutarci ad investire in un domani più gratificante e rigenerante non solo per noi ma anche a servizio della collettività?
Ieri sera, lo psicoterapeuta Massimo Recalcati a “Piazza Pulita” faceva riferimento all’importanza, oggi, di mettere in luce gli elementi positivi e in primis quello della solidarietà che lui auspicava diventare collante per tutte le nostre società senza pagare più alcun tributo alla diversità e alla intolleranza. Massimo R. ci parlava non di privazione ma di recupero dell’esperienza più alta della libertà che ci accomuna tutti oggi. Ci parlava del valore della resistenza in riferimento a questa potenza negativa , la pandemia, a cui va contrapposta una potenza positiva di più alto spessore e che l’audacia menzionata nei giorni scorsi da Baricco è meta da perseguire, da caldeggiare, perché nessuno di noi si salva da solo e ognuno di noi deve fare la sua parte per ingrossare quella controparte. Recalcati chiudeva osservando che per battere questo trauma bisogna essere inauditi nella reazione ( bellissimo termine…inauditi) , ognuno nel proprio specifico, e nel lato creativo che caratterizza ognuno di noi.
Sono andata a sfogliare il vocabolario con curiosità alla parola “inauditi ”e ho trovato i corrispettivi …eccezionali, formidabili, straordinari, unici, inconsueti, insoliti, singolari…Sì oggi ognuno di noi deve tirare fuori la propria singolarità , lo spirito profondo che ci anima, l’anima che ci differenzia ma che ci amalgama gli uni agli altri. Mastichiamolo questo cambiamento fiduciosi di un’Energia che se ne trae da cui cresce Unione.
E per tornare a quello che per me è un mito, Nelson Mandela se lo interiorizziamo sa scaldare quel concetto di spirito del singolo indirizzandoci verso mete rigogliose di gioia perché NULLA è Più FORTE della condivisione, dell’appartenenza verso chi soffre . Una responsabilità etica perché la vita senza conoscenza dell’alterità, della comunione con l’altro non ha sapore, non cresce. Solo con questa trasformazione del pensiero possiamo creare sviluppo, coscienza, ricchezza sociale, vita propulsiva. Solo una rivoluzione interiore può trasformare le mancanze in opportunità Oggi Nelson Mandela è accanto a me come tutti i grandi che hanno trasformato la loro sofferenza in capacità etica, in risorsa sociale, in nutrimento per popoli interi ( Gesù si è immolato per il Suo popolo) Ma se solo un Uomo può cambiare la Storia, noi oggi in quanti siamo a crederci?
Sonia Scarpante Presidente Associazione “ La cura di sé” www.lacuradise.it
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