Fernandel, il grande attore, cantante e regista francese che interpretò Don Camillo nei film tratti dalle opere di Giovannino Guareschi, nacque a Marsiglia l’8 maggio del 1903 da genitori piemontesi, originari di Perosa Argentina in Val Chisone. Joseph Countandin e Désirée Bédouin, padre e madre del piccolo Fernand Joseph Désiré erano emigrati oltralpe in cerca di fortuna. Il cognome esatto era Coutandin, di origine occitana e abbastanza diffuso in quelle zone come in tutte le valli addossate alle Alpi confinarie italo-francesi. La trascrizione all’anagrafe avvenne però in modo errato, dimenticando una “u” che la cambiò in Contandin. Come ricordava Aldo Molino in un articolo sulla rivista Piemonte Parchi del marzo 2014, “risalendo da Pinerolo la valle percorsa dal torrente Chisone, oltrepassata Perosa poco oltre la rupe sulla quale svettano le poche rovine di un cupo maniero (il Bec Dauphin che sino al 1713 segnava in confine tra Savoia e Francia), un cartello stradale invita a una digressione sulla sinistra informandoci che proprio da questi luoghi era originario il celebre attore francese Fernadel“. Per molto tempo, a ricordo delle radici perosine del grande attore c’era quel cartello stradale piuttosto originale: “Borgata Countandin-Maison des Parents de Fernandel“. Negli ultimi anni all’illustre valligiano sono state dedicate alcune iniziative (“Un certain sourire“, con una mostra dedicata al cinema e una seconda alla musica dove sono stati raccolti documenti sulla vita artistica e personale di Fernandel) e sui resti della casa della famiglia Contandin, nell’omonima borgata di Perosa, è stata posta una targa commemorativa. Fernand Joseph Désiré Contandin salì per la prima volta sul palcoscenico a cinque anni, affiancando il padre, un impiegato con la passione per il varietà che si esibiva nei teatri di rivista della Provenza. Imparò così l’arte della vaudeville, le commedie leggere in cui alla prosa vengono alternate strofe cantate su arie conosciute, ma da giovane fece anche altri lavori per poter vivere. Fernandel agli inizi della carriera calcò le scene come cantante e caratterista nei caffè-concerto marsigliesi e nizzardi. Nell’aprile del 1925 si sposò e si narra che proprio in quel giorno nacque anche il suo nome d’arte, nel momento in cui la suocera esclamò, presentandolo come il marito della figlia, “Voilà le Fernand d’Elle!”. Il suo debutto cinematografico risale al 1931 con una piccola parte nel film Le blanc et le noir ma la vera svolta avvenne vent’anni dopo, nel 1951, grazie alla serie di film incentrati sulla figura di Don Camillo, l’irascibile e sanguigno sacerdote della bassa parmense costantemente in lotta con il sindaco comunista Giuseppe Bottazzi, il famoso Peppone, interpretato da Gino Cervi. Dopo decine di film e apparizioni televisive tra le quali anche alcune serie di sketch della rubrica televisiva Carosello ( nel 1961, con Giulio Marchetti, e nel 1962, per i frigoriferi Rex della Zanussi; nel 1964 (con Gino Cervi) e poi nel 1965, per il brandy Vecchia Romagna della Buton), premiato con un Nastro d’Argento nel 1952 e insignito delle più alte onorificenze della Repubblica francese, Fernandel si spense a sessantotto anni nella sua casa di Parigi, il 26 febbraio 1971. E’ sepolto nel piccolo cimitero di Passy, nel XVI arrondissement, al margine ovest della capitale francese, sulla rive droite della Senna. Il suo inconfondibile sorriso è rimasto impresso nell’immaginario collettivo e a distanza di tanti anni resta uno dei personaggi più popolari e amati dal pubblico.
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