“gentile Signora, sono un’oscura giornalista di provincia che per anni l’ha seguita con piacere e divertimento; uso il tempo passato perché purtroppo da un po’ non la trovo più originale e arguta come prima, ma avrei tenuto per me le mie opinioni, se Lei non avesse mostrato il fianco. Mi riferisco ai commenti assolutamente triviali e non necessari che Lei ha riservato alla bella e “innocente” Wanda Nara durante una delle ultime puntate di “Che tempo che fa”, in cui ha sfoderato un sessismo e una cattiveria verso il mondo femminile che non comprendo. L’ho sempre considerata una paladina della difesa dei nostri diritti ma vedo che il retaggio culturale che tanto ha criticato e critica tutt’ora -devo dire per moda, visto questo episodio- è radicato in lei al punto da concepire una tale esternazione. Onestamente non ne capisco il motivo, Lei -come chiunque- non ha il diritto di giudicare le persone e le loro scelte, sia lavorative che di vita. «Quando si dice cavalcare a pelo, tra i due quello più vestito è il cavallo. Mi chiedo come è stata issata su: l’hanno messa su a peso, e poi lei si sta tenendo con la sola forza delle unghie e credo della Jolanda prensile. Spiegami dove è finito il pomello della sella, secondo me si arpiona in questo modo» questa la frase incriminata, per cui, ho letto, la Nara adirà alle vie legali. Cosa La ha irritata Signora Litizzetto? La bellezza della Nara? Il suo successo mediatico? Il fatto che sa ballare? non credo i soldi, perché di certo a Lei non mancano. Perché, scusi, non trovo altre possibili spiegazioni. Ritengo che chi fa il suo mestiere, attraverso il quale entra nelle case degli spettatori, debba essere ancora più accorto di altri nell’esprimere certi comportamenti. Mi auguro che quanto accaduto la faccia riflettere e che abbandoni lo scranno dal quale, solo in virtù del fatto che Lei è personaggio televisivo, si permette di bacchettare, giudicare e offendere chiunque le piaccia, applaudita e osannata, senza che qualcuno di buonsenso la freni. Mara Antonaccio

foto Alberto Terenghi / IPA – Ringraziamenti: Comi/Terenghi