The Others è ormai prossimo alla sua XIII edizione , che si terrà quest’anno dal 31 ottobre al 3 novembre compresi, e si propone di celebrare l’arte come percorso e come viaggio, attraverso le opere esposte ed un ricco programma collaterale, l’arte intesa come viaggio, come punto d’inizio e punto d’arrivo.
La fiera d’arte indipendente, ideata da Roberto Casiraghi e Paola Rampini, per la direzione artistica di Lorenzo Bruni, amplia la sua vocazione nomade e cambia location, scegliendo il Centro Internazionale di Formazione dell’ILO, Organizzazione Internazionale del Lavoro.
Si tratta di un’area extraterritoriale a Torino, simbolo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e Centro internazionale nella formazione continua, emblema della multiculturalismo e dell’ inclusività. Qui vi giungono popoli da tutto il mondo, studenti, diplomatici, politici. A disegnare l’immagine simbolo della tredicesima edizione è stata l’illustratrice Alice Tarantino che è partita dall’iconografia delle carte di Marsiglia, una delle rappresentazioni più antiche dell’immagine, per elaborare l’arcano maggiore del mondo.
L’artista ha mantenuto la figura femminile centrale che danza e la mandorla che la contiene, nota come Mandorla Mistica. La figura femminile tiene in mano una stella a cinque punte posta sulla guglia della Mole Antonelliana.
Sarà il tema del viaggio a rappresentare il fil rouge di questa edizione e ad abbracciare molti progetti proposti in fiera.
Come mostra la galleria Solocontemporaneo di Buenos Aires, attraverso il lavoro di cinque artiste argentine nomadi nel loro peregrinare, esse sono entrate in contatto con culture diverse. Gli oli e gli acquerelli di Silvia Salvagno esplorano i temi del cambiamento costante e della fragilità umana. Le installazioni di Valeria Yamamoto traggono ispirazione dallo studio delle forme organiche che si trovano nella natura che ci circonda; i dipinti di Karina Chechik indagano la relazione tra l’uomo e l’ambiente. I suoi paesaggi possono essere tanto punti di partenza quanto di destinazione.
Le opere di Anna Pennati sono presentate dall’Almach Art Gallery, in dialogo con gli autori emergenti di Youngarthunters, con cui condividerà lo stesso spazio, in un progetto espositivo ispirato al senso dell’esplorazione. Anna Pennati è un’artista di grande esperienza, capace di portare l’astrattismo ad un livello visivo e sonoro, fungendo da chiave di comprensione per l’inizio del tragitto. In parallelo ogni artista emergente ha concentrato la sua esperienza culturale nelle proprie pitture, sculture e installazioni. Protagonisti sono i tratteggi labirintici di Ylenia Pigozzo, in arte “Ipsilonpi”, le figure preistoriche sottomarine con sculture e delicate pitture ad olio di Liubov Bochkova, i dipinti surreali di tinture armoniose e luoghi sospesi di Martyna Pietrasik e le figure femminili di Mauro Valsecchi, in viaggio verso architetture organiche che richiamano “Le città invisibili” di Italo Calvino, ricordando a chi le osserva la monocromia incisoria delle stampe d’autore.
L’idea di completezza espressa dall’immagine guida di The Others è interpretata dallo spazio espositivo ARTbite Project di Nicoletta Rusconi, che presenta All Around con i lavori di Arjan Shahaj, albanese, neo finalista del Premio Cairo e di Jàime Poblete di Santiago del Cile, reduce dalla collaborazione con la Maison Gucci. Il titolo All Around allude alla forma scelta dagli artisti per le due opere in mostra, a cominciare dai progetti presentati dalla galleria Area B, che parlano della volontà di vivere secondo i propri desideri senza imposizioni esterne.
Nei dipinti di Antonio Bardino ad esempio non vengono presentate piante curate e dominate dall’uomo, ma l’artista ritrae gli elementi naturali e vegetali in modo lussureggiante, metafore del segno di libertà e della lotta contro le avversità del mondo.
Nei lavori di Irene Balia troviamo riferimenti a poesie, canzoni, eventi quotidiani che indagano la costante ricerca della bellezza, il desiderio di rimanere per sempre giovani, in una società che non accetta l’invecchiamento.
L’artista Loredana Galante utilizza l’arte del ricamo per riflettere sulla contemporaneità e prova a smantellare i pregiudizi sul corpo femminile ritraendo in una serie di ricami donne nude, orgogliose del proprio corpo e che lo mostrano senza vergogna.
Al sentimento di libertà è dedicato il progetto presentato dalla galleria Youth Messina, intitolato Youth, dove figurano opere scelte in base al sentimento capace di esprimere, l’atmosfera e il momento della giovinezza che hanno voluto rappresentare.
Pax Paloscia nelle sue pitture concentra la sua ricerca figurativa proprio sul sentimento di possibilità e libertà tipico della pre adolescenza e dell’adolescenza.
Ad esso fa seguito la selezione da “Wykofer”l’isola che non c’è di Juliette Wajenberg fino alle bagnanti di Annalaura Tamburrini e alle pagine del diario di una ragazza si città di Berta Aguilar Pujol.
Saranno tante le molteplici letture e riflessioni sul nostro tempo, amplificate grazie ad un ampio public program con talk, presentazioni e incontri, che offriranno ai partecipanti una esperienza sempre più vasta sull’arte contemporanea. Tra gli appuntamenti più interessanti il ricco programma di live performance che nei giorni della fiera proporrà le esibizioni degli studenti delle Accademia di Belle Arti di Vienna e Bratislava.