Trentaquattro capitoli brevi tutti collegati tra loro da un sottile filo di seta che ne realizza un mosaico omogeneo in cui si fondono emozioni, ricordi, tradizioni, regalando al lettore una miscellanea di scenari e sensazioni ora più forti, ora più sfumate e che costituiscono l’asse portante de “La via di casa”, recente pubblicazione di Roberto Di Salvo che in questo suo amarcord riesce con maestrìa ed efficace impianto stilistico a portarci per mano nelle pagine più significative del proprio vissuto, ma con una tecnica quanto mai intelligente e particolare per cui dal semplice richiamo autobiografico si sfocia in maniera immediata e diretta in un affresco di una stagione e di un’ epoca, quella degli anni sessanta, oramai tanto distante e diversa dalle modalità di vita contemporanea, dove si consuma e si brucia tutto e subito, laddove una volta i tempi erano scanditi da un ritmo molto più lento e tranquillo.

Molto coinvolgente è la capacità descrittiva dell’autore che  riesce con penna agile a restituirci atmosfere “lontane” ma ricche di valori solidi, e che accompagna questo tratto pittorico ad una spiccata capacità d’introspezione dei vari personaggi raccontati, figure che fanno parte  del cammino familiare del  Di Salvo, ma nelle quali si rispecchiano anche tante modalità e cliché del modo di vivere di un tempo.

La storia parte da Benevento, luogo d’origine del protagonista , per poi spostarsi a Napoli dove sul finire degli anni Cinquanta si trasferì con la sua famiglia, ed è particolarmente originale la struttura del doppio io narrante, quella di quando era bambino e quella di uomo oggi adulto e consapevole dei forti cambiamenti che si sono registrati negli ultimi sessant’anni. Inutile dire che in più momenti traspare una inevitabile nostalgia per quel mondo che purtroppo oggi non c’è più, travolto dal veloce, incontrollato sviluppo di una società omologata e per certi versi asettica e arida.

Ma Roberto Di Salvo con la forza del suo racconto riesce a farci ripercorrere tanti momenti di quel mondo e di una stagione lontana, mettendone in risalto caratteristiche che, come già ho espresso, si discostano dalla matrice prettamente autobiografica, ma sfociano in veri e propri affreschi di un’epoca cara a tutti ed in cui ciascuno può ritrovarsi, il che fa di questo romanzo una raccolta di spaccati che da autobiografici diventano universali, a cui si accompagnano sempre descrizioni ricche di atmosfere e luoghi particolari, densi di fascino, e che costituiscono il palcoscenico naturale dei vari episodi descritti. Anche la scelta del titolo è quanto mai appropriata, perché come lo stesso autore scrive nella sua postfazione, “ho impiegato circa sessant’anni per voltarmi indietro e mettere insieme i miei ricordi dell’infanzia, il luogo più frequentato dalla felicità. Tornare sulla via di casa!”                               (ANNELLA  PRISCO)

Roberto Di Salvo: “La via di casa” – Grimaldi e C. Editori – pag.155 – costo euro 18,00