Di scuola è consuetudine scrivere all’inizio di ogni anno scolastico, oppure in occasione dei report, non sempre affidabili, delle rilevazioni standardizzate sulla preparazione degli studenti, oppure ancora per ricordare le responsabilità del sistema di istruzione nella formazione dei buoni cittadini quando questa nei fatti di cronaca si dimostra inadeguata. Tutti, dalla politica all’amministrazione alla cultura, ribadiscono sempre in termini molto assertivi che l’istruzione deve venire al primo posto nella considerazione pubblica e privata, in quanto ‘forgia’ i cittadini di domani ed è alla base di un sistema sociale libero, democratico, economicamente evoluto. Spiace dover constatare che spesso queste affermazioni di principio non si traducono in un adeguato sostegno all’attività delle scuole nel corso e nel succedersi degli anni scolastici, e non sembrano riflettersi neppure in un reale interessamento alle problematiche della formazione dei giovani in generale. La scuola è in realtà una istituzione molto complessa, assai diversificata in rapporto alle diverse età degli alunni, inserita in molteplici forme, da quella didattica a quella organizzativa, nel tessuto sociale del territorio. Essa fa parte dell’esperienza di vita di tutte le persone e coinvolge la quotidianità anche logistica di moltissime famiglie. Le semplificazioni e gli slogan affrettati  sono quasi sempre forieri di errori di giudizio e di prospettiva. La scuola d’altronde – bisogna esserne consapevoli, specie nel tempo delle tecnologie informatiche e comunicative – è solo una delle ‘agenzie formative’ delle nuove generazioni, dovendosi evidentemente far rientrare a pieno titolo in questo novero le famiglie, la società, i media e l’ordinamento giuridico stesso, con i valori veicolati e i modelli di comportamento proposti e promossi. Meriti e colpe nella formazione dei giovani vanno, di tutta evidenza, attentamente valutati, soppesati, condivisi. Ci sono peraltro alcuni problemi didattici (programmi, ordinamenti, materie di studio, orari) e organizzativi (selezione e reclutamento del personale, edifici scolastici, ‘autonomia’ delle scuole, risorse per il sistema istruzione), che attendono da gran tempo di avere risposte adeguate. Ma intanto, nelle prossime settimane, un altro anno va a incominciare, nell’auspicio della migliore disponibilità e collaborazione di tutte le componenti della comunità scolastica (docenti, alunni, genitori, amministrazione) e nell’augurio per tutti gli studenti, dall’infanzia alle superiori, di un anno proficuo di crescita umana e intellettiva, abbinata a un’esperienza di condivisione e inserimento sociale ricca di serenità e di fiducia.