Custodiscono i sentimenti delle persone, salvando i loro affetti più cari. Da un quarto di secolo! Nel 2025 ricorre il 25° anniversario – coincidenza singolare e beneaugurante – dell’ideazione del Concorso Internazionale Lettera d’Amore ad opera del poeta e saggista teatino Massimo Pamio e di sua moglie, Giuseppina Verdoliva. Entrambi organizzano annualmente questo Premio a Torrevecchia Teatina, un Comune di poco più di 4mila anime in provincia di Chieti, tramite l’Associazione Culturale AbruzziAMOci Odv.

In ragione del largo consenso ottenuto e del successo conseguito nel corso degli anni dal Premio, nel 2011 i coniugi ebbero l’idea di dar vita a un esclusivo Museo, custode di pensieri e parole d’amore, e decisero di individuare un luogo adatto ad accogliere lettere e cartoline d’amore del passato e del presente. A ciò contribuì il Comune di Torrevecchia Teatina, che mise a disposizione un edificio di grande pregio e interesse storico. Venne inaugurato, così, il Museo della Lettera d’Amore – unico al mondo! – ospitato all’interno di Palazzo Ducale Valignani, risalente al Settecento, nella centrale Piazza San Rocco. In particolare, la sede appartenne al marchese Federico Valignani, vissuto dal 1669 al 1754, che fu poeta e letterato.

L’apertura del Museo, diretto da Massimo Pamio, avvenne il 9 agosto 2011, a conclusione del festival letterario e in concomitanza con la premiazione del relativo XI concorso, con l’iniziale dotazione delle lettere che per oltre un decennio erano state inviate al Premio, via via arricchita dagli scritti dei nuovi concorrenti, ma implementata anche con le donazioni di lettere di importanza storico-letteraria o di comuni privati da parte di chi, con il tempo, era venuto a conoscenza di questo straordinario Museo in un borgo arroccato sulle colline abruzzesi.

Sono ora esposti permanentemente oltre 25mila lettere d’amore, missive d’affari e di amicizia, epistolari e carteggi preziosi perché mantengono la memoria… tanti e tutti messaggi speciali, densi di emozione, gratitudine e passione, che esaltano il potere della parola scritta cartacea rispetto a un istanteneo ed effimero sms, o un whatsapp, una mail, un post nell’era dei social media (omettendo di segnalare quando si lascia un emoji o al massimo un vocale). Messaggi risalenti a varie epoche e provenienti da ogni parte del Pianeta, raccolti in archivio in via di digitalizzazione. La lettera più antica può essere ascritta al 1830, ma qualche antiquario ne ha individuato alcune che risalgono al 1700.

Nel 2013 i Papaboys hanno solennemente donato al Museo le lettere e i biglietti che erano stati indirizzati a papa Giovanni Paolo II dai fedeli di tutto il mondo, per cui nel percorso museale è stata intitolata al Santo una sala speciale, che è la più grande del Museo; un’altra stanza è invece riservata al tema della corrispondenza determinata dall’emigrazione italiana verso il Nuovo Mondo. E poi si susseguono tante collezioni e rarità: lettere di scrittori e personalità illustri, dialoghi poetici tra amanti anonimi sotto il fascismo, lettere dannunziane, epistolari storici della prima guerra mondiale o degli anni Venti e Trenta del Novecento, cartoline d’amore d’antan illustrate a mano… D’altronde l’idea stessa del Concorso e del Museo è un atto d’amore, grazie allo spirito di iniziativa di Massimo Pamio e Giuseppina Verdoliva che, negli anni Novanta, si erano conosciuti per caso sulla Circumvesuviana diretta a Pompei (città dove abitava lei) e innamorati: l’amore vero nasce quando iniziano a scriversi lettere con assiduità, dato che lui vive in quella terra forte e gentile che è l’Abruzzo.

E da una serie di lettere tra due giovani innamorati conservata nel Museo è stato tratto un romanzo storico ambientato durante la prima guerra mondiale, “Fronte del cuore. L’amore ai tempi delle trincee” di Licio Di Biase, dedicato alla storia d’amore, sviluppatasi in via epistolare, tra Antonietta Franceschini e Gabriele de Marinis, nipote diretto di Gabriele d’Annunzio.

Lo scorso anno invece, nel corso della cerimonia di consegna ufficiale di un epistolario da parte della famiglia Perla, a sorpresa c’è stata la romantica proposta di matrimonio di Michael a Tiziana, una delle figlie dei protagonisti della storia d’amore e dell’epistolario donato al Museo, uno dei luoghi più idilliaci dove dichiarare il proprio amore.

Altra peculiarità è l’uscita pochi giorni fa del romanzo “Noi, il segreto” in cui, per la prima volta, il Premio e il Museo della Lettera d’Amore diventano parte integrante dell’intreccio narrativo e pretesto per lo snodo della trama. L’autrice, Annella Prisco, affascinata dalla singolare iniziativa e convinta che scrivere d’amore non passi mai di moda, riserva un lungo brano a Torrevecchia e all’evento culturale. Ne parlerà il 14 febbraio 2025 in occasione della presentazione del libro nell’ambito del lancio del bando che, come ogni anno, si tiene nel giorno di San Valentino. La cerimonia di premiazione, poi, si terrà nel mese di agosto. Intitolato alla memoria del prof. Vito Moretti, il Concorso si fregia di una prestigiosa giuria composta da Arnaldo Colasanti (presidente), Tonita Di Nisio, Lucilla Sergiacomo, oltre che da Massimo Pamio e Giuseppina Verdoliva.