Inutile negarlo: non possiamo farne a meno. Gli studenti, compresi quelli delle elementari, lo nascondono negli zainetti, in ufficio sostituisce il telefono aziendale (per le telefonate personali), ai nonni viene imposto per motivi anagrafici: non si sa mai, in caso di smarrimento potranno essere più facilmente localizzati. Gli automobilisti si sottopongono ad autentiche acrobazie per guidare e, contemporaneamente, comunicare con la famiglia, affrontare le rotonde, rispettare i divieti, tenere d’occhio i bambini, controllare il cane e svoltare, a destra o a manca, senza provocare incidenti. I più irresponsabili non trascurano una sbirciatina al giornale e non poche signore completano il trucco mattutino, interrotto per motivi d’ orario, distogliendo pericolosamente l’attenzione dalla strada e le mani dal volante. In auto, l’uso dell’auricolare è obbligatorio. In treno non esistono pericoli di incidenti, ma le conseguenze sono altrettanto disastrose. Per la privacy. Le carrozze più moderne sono open space, e chi telefona deve mettere in conto che tutto ciò che dice verrà ascoltato, e commentato, dai vicini e dall’intero scompartimento. Il tono della voce è solitamente alto e gli argomenti, per gli altri viaggiatori, affatto interessanti. La pressione della suocera, il raffreddore dei figli, la cura dimagrante, un esame andato male, il (brutto) carattere del marito, le proposte del capo ufficio, le liti con la fidanzata, rientrano nella sfera privata: non è il caso di trasformare i vostri problemi in un telegiornale. Eccezionalmente, se costretti a rispondere a telefonate ritenute importanti, cercate di essere brevi, senza alzare la voce. Nel ristorante, in aereo, in chiesa, in ospedale, in un museo, cinema, teatro, nelle cene formali, nelle sedi istituzionali, attivate il silenziatore. Lo spettacolo offerto dai nostri parlamentari è, al riguardo, emblematico. Nei negozi, evitate di rispondere alle chiamate. Le commesse non sono tenute ad interpretare i vostri gesti e gli ordini devono essere comprensibili. La spesa non va fatta con il labiale, mimata o puntando il dito indice verso lo scaffale. Evitate di telefonare nelle ore serali, mai e poi mai a notte inoltrata. Il telefonino mette ansia e studi recenti non escludono che l’utilizzo prolungato possa provocare lesioni anche gravi. Non regalate cellulari ai bambini. In caso di necessità, se li avete portati a una festa, contattate i genitori o la maestra. Non ci si alza da tavola per telefonare, neppure a casa propria e non si chiede di telefonare quando si è in casa d’altri, a meno che non si tratti di un’emergenza (e anche in questo caso, la telefonata dovrà essere breve). Infine, non interromperete mai una conversazione perché il cellulare trilla. Giovanni Soriano ha scritto che la solitudine, oggi, è un cellulare che non squilla mai. Sarà vero?
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