La norma prevede la scadenza del mandato della presidente  del Museo Egizio nel 2024, ma la presidente Evelina  Christellin, secondo parecchi suoi amici e sostenitori, dovrebbe essere prorogata al  2025. La presidente  ebbe addirittura in passato la possibilità di fare un terzo mandato in seguito al cambiamento “ad personam”  dello Statuto del Museo, cosa di per sé molto discutibile perché le regole vanno rispettate e i personalismi vanno banditi. Adesso siamo di nuovo di fronte all’eccezione che non conferma la regola ,ma la vorrebbe aggirare. Che ci siano i  Torinesi del solito giro  a sostenere questa tesi, non stupisce affatto  perché la presidente gode di appoggi autorevoli fin da quando l’avvocato Agnelli la scelse per le Olimpiadi invernali. Addirittura è invitata dalla Gruber come opinionista politica nella veste di presidente dell’Egizio, unico caso in Italia. Quindi gode di vasta notorietà e può disporre dell’appoggio della Torino radical – chic e della sinistra al caviale, oltre che di quel poco che resta della Fiat.

Ieri si è esposto  persino l’autorevole e insospettabile direttore dell’Egizio a chiedere che la presidente resti ancora un altro anno, con una dichiarazione in verità poco il linea con il suo stile. Greco si rivolge “ai politici“ perché lascino tranquilli il Museo e la sua presidente, ricordando anche  che verrà al Museo prossimamente  il presidente Mattarella. Ma il dottor Greco non può non sapere che esiste un ministro della cultura che nomina il presidente a termini di legge. Quindi il ministro non interferisce ma esercita i suoi poteri,adempiendo ad un preciso dovere  perché le deroghe non sono la norma, ma il suo esatto contrario. Il dottor Greco è persona troppo intelligente  per non comprendere che questa perorazione a favore della sua presidente  avrebbe forse  dovuto evitarsela.