Al Chiostro del bramante, nel cuore di Roma, fino al 29 settembre 2024 sarà possibile visitare “Emotion”: un’esposizione di più di 20 artisti che ci invitano, attraverso dipinti, sculture, scritte sui muri e giochi di luce, a compiere un viaggio all’interno delle nostre emozioni.
L’INIZIO DEL VIAGGIO
Le pareti di una delle prime stanze che ospitano la mostra sono interamente ricoperte da una mappa: è “Mappa del mondo per andare via”, di Piero Pizzi Cannella. Si tratta di un’enorme carta geografica sulla quale fili rossi di cotone tracciano le innumerevoli combinazioni di rotte da percorrere per raggiungere terre immaginarie.
Da qui il viaggio ha inizio.
I funghi giganti di Carsten Höller segnano l’ingresso dello spettatore in un mondo fiabesco.
Chi vi si inoltra può ammirare foreste di cristalli (di Tony Oursler), ludoscopi al neon (di Paolo Scirpa), aurore boreali (Alessandro Sciaraffa) e corridoi di libellule (di Pietro Ruffo).
In questo viaggio nelle emozioni lo spettatore si stupisce, si meraviglia, ride leggendo piccole scritte ironiche nascoste lungo una scala (di Nedko Solakov), e prova anche sensazioni più complesse.
Un misto di curiosità e timore dell’ignoto, ad esempio, pervade chi sceglie di entrare in una delle camere misteriose di Gregor Schneider, all’interno delle quali il visitatore non sa chi potrà incontrare. Il “Batman nel muro” di Adrian Tranquilli, invece, invita a riflettere sul lato umano e vulnerabile di colui che viene considerato un invincibile supereroe. Infine, le pesanti installazioni di tessuto di Annette Messager, che simboleggiano organi umani e pendono dal soffitto di una sala grande e luminosa, provocano in chi le osserva un senso di inquietudine e disagio.
VERITÀ E FINZIONE
Come ha spiegato Danilo Eccher, curatore della mostra, «il brivido dell’emozione» che le opere esposte sono in grado di suscitare derivano dal contrasto tra “verità” e “finzione”, sul quale gioca ciascuna di esse. Il coinvolgimento emotivo dello spettatore, poi, è amplificato dal fatto che “Emotion” è un percorso immersivo nel quale il visitatore non si limita ad osservare passivamente le opere esposte, ma ne entra a far parte e le attraversa.
Buona visita, buon viaggio!