La radicalizzazione del conflitto attivato da Hamas contro Israele sta portando a conseguenze impensabili. Oggi si è giunti a percepire un antisemitismo che assomiglia molto a quello nazifascista di ieri. Noi del Centro Pannunzio siamo stati e siamo dalla parte di Israele almeno dalla fondazione del 1968. Chi scrive era già filo israeliano in Liceo. Il magistero del mio istitutore privato, lo storico Salvatore Foa, aveva formato una solida coscienza civile che gli studi successivi hanno rafforzato. Anche maestri universitari come Sandro Galante Garrone e Franco Venturi ci vaccinarono contro l’antisemitismo. Negli anni ricordo mio padre -che di problemi internazionali era un grande esperto- che diceva che lui era stato sempre filo israeliano e che disprezzava la politica filo araba di Moro e Andreotti. Anche Craxi non gli piaceva per la sua posizione filo araba. Per mio padre solo Pannunzio e Spadolini avevano una coerenza legata alla tragedia dell’Olocausto. Detestava anche Scalfari filo arabo dal 1967 con cui Pannunzio ruppe ogni rapporto. Sono rimasto orgogliosamente suo figlio.
Ho assistito ad un dibattito su Israele e Palestina ed ho notato la prudente equidistanza di molti, direi di troppi. C’è gente che equipara il genocidio di 6 milioni di ebrei con un falso, immaginario genocidio. Anche molti ebrei italiani sono contro Israele, una scelta che mi sembra insensata e opportunistica. Gli ebrei filo palestinesi li considero degeneri. Israele, unica democrazia in Medio Oriente, è uno stato laico che lotta per la sopravvivenza ogni giorno e i suoi cittadini rischiano quotidianamente di essere uccisi a causa del terrorismo palestinese che da’ mai tregua. Ciò premesso, credo che i diversi governi (l’Onu di fatto è scomparsa, come la Società delle Nazioni prima della II guerra mondiale: un parallelo allarmante !)debbano contribuire a favorire una via di pace sicura per il Medio Oriente , una costante polveriera di Guerra . Ma la via percorribile non è certo quella dei due Stati- come alcuni sostengono – che creerebbero gravissimi problemi di tensione internazionale senza risolvere quello della convivenza dei due popoli. Lo stesso fallimento dell’Autorità palestinese lo indica in modo evidente. Solo i ragazzi che non sanno nulla di storia o i vecchi faziosi che bruciano le bandiere di Israele per le strade possono pensare certe autentiche corbellerie politiche e condividere certe superficiali utopie che vorrebbero scimmiottare quelle di Aldo Capitini senza mai averne letto un rigo. Marco Pannella è stato lucidamente dalla parte di Israele. Una voce simile oggi manca totalmente perché gli improvvisati profeti di pace e gli incapaci diplomatici di oggi si rivelano dei parolai vuoti senza sostanza politica storica. Oggi affermare la teoria dei due Stati che convivono d’amore e d’accordo, dopo il massacro del 7 ottobre è un segnale di evidente malafede o di autentica incapacità a formulare un sia pur elementare ragionamento politico.