Il cacao, di cui il cioccolato è per gran parte composto, era considerato dai Maya il cibo degli Dei e da che è stato importato in Europa con la scoperta del Continente Sud Americano di cui è originario, ha suscitato grandi interessi ed entusiasmi. Pensate che nel ‘600 alcuni Monarchi europei vietarono l’apertura di locali in cui veniva servita la nera e peccaminosa bevanda e il suo consumo non fu sempre ben visto. La sostanza attiva presente nel cacao si chiama Teobromina (dal nome scientifico della pianta, Theobroma) ed è un vero e proprio farmaco. Questa molecola ha un forte potere serotoninergico (cioè stimola la produzione della serotonina, il neurotrasmettitore che induce il buonumore), è vasocostrittore e ha molte altre funzioni importanti. Il cacao è ricco di ferro e di antiossidanti,  i flavonoidi,  presenti anche nel the, nel vino, negli agrumi e nei frutti di bosco. Le sue funzioni peculiari comprendono anche la capacità di abbassare il colesterolo, diminuire l’infiammazione, previene le malattie cardiovascolari e l’ictus. Attenzione però che il cioccolato, anche quello fondente, è molto calorico, a causa della quota in burro di cacao, che apporta sino a 500 kcal per 100 grammi; non consumatene più di 25/30 gr. al giorno, pena veder salire l’ago della bilancia. Piccole dosi di cioccolato aiutano a migliorare i sintomi del mal di testa vasomotorio, invece scatena le crisi di emicrania. Questo alimento è un potente antidepressivo, sempre grazie alla serotonina, che può dare dipendenza psicologica in alcune persone. Attenti al consumo di cioccolato in gravidanza, fa ingrassare e aumenta la pressione arteriosa. Ora vi chiederete, ma è vero che fa venire i brufoli? No, questa è una delle false credenze più comuni, perché i brufoli sono frutto di uno squilibrio ormonale. La pelle produce troppo sebo a causa degli ormoni sessuali dell’adolescenza e i batteri lo modificano, innescando una reazione infiammatoria. Il cioccolato non entra nell’equilibrio ormonale, certo è che la pelle grassa può peggiorare con una dieta ricca di lipidi. Però quando parliamo di grassi, i veri imputati sono quelli di origine animale e anche per i brufoli è così. Per evitare l’acne dobbiamo diminuire l’introito di zuccheri perché i batteri li usano per riprodursi sul fertile terreno di coltura del sebo cutaneo. Poco zucchero, niente brufoli!