«Le parole sono di tutti. Il contenuto è tuo». Con questa frase sull’homepage del proprio sito dà il benvenuto agli internauti Assunta Corbo, giornalista, scrittrice, speaker, impegnata nella divulgazione del Giornalismo Costruttivo in Italia. È, infatti, tra i fondatori di Constructive Network, il primo network italiano di professionisti dell’informazione dedicato alla comunicazione costruttiva e al giornalismo delle soluzioni, per aiutare il lettore a identificare i contenuti di qualità; ed è direttore responsabile di News48.it – Ti raccontiamo l’intera storia, il primo magazine italiano di giornalismo costruttivo. «Nel 2012 – racconta – ho abbracciato il Giornalismo Costruttivo e Solutions Journalism, un approccio all’informazione che rispetta il lettore e crede nelle storie che costruiscono e che raccontano risposte e soluzioni ai problemi della nostra società. Da un percorso di formazione internazionale è nato il Constructive Network, che ho fondato nel 2019 insieme ad altri colleghi giornalisti».

Assunta Corbo, però, è anche un’autrice, che ha fatto della gratitudine un elemento fondamentale della  propria vita. «La gratitudine e l’empatia sono temi di cui mi occupo dal 2012: prima le ho scelte, poi ho iniziato a condividerle in percorsi di formazione in azienda e ai liberi professionisti». È nota, infatti, come la giornalista che insegna la gratitudine, che è una manifestazione di amore capace di cambiare la vita.

«Porto la narrazione costruttiva, la comunicazione empatica e la gratitudine sui palchi, nelle aziende e durante le formazioni a professionisti. Sono i valori in cui credo e che racconto ogni giorno sui social network, nel mio blog, nella newsletter e nei libri».

I volumi e i workbook che ha scritto contribuiscono ad arricchire l’esperienza personale e professionale dei lettori, a partire dal manuale “Dire, Fare… Ringraziare – Abbiamo sempre un motivo per essere grati” (2015), il primo manuale sul tema, e da Diario della Gratitudine (2017), un diario di due anni in cui esercitare e allenare lo stato di gratitudine. A seguire, il saggio “Empatia digitale” per Do It Human editori (2020), “Il Diario della Gratitudine in 21 giorni: percorso pratico per allenare l’abitudine alla gratitudine (2023), “Allena la gratitudine verso di te: Riconosci il tuo valore e cambia la tua vita” (2023), “Inversione a U. Come il giornalismo costruttivo può cambiare la società” (coautrice Mariagrazia Villa, prefazione di Bruno Mastroianni, 2023) e, appena uscito, “Thank you note: una guida pratica: Nutri le tue relazioni con la gratitudine” (gennaio 2024). Quest’ultimo è un potente strumento per allenarsi al nutrimento delle proprie relazioni ed è «un viaggio empatico e profondo attraverso la virtù della gratitudine», con le finalità di «creare connessioni profonde e significative attraverso l’espressione autentica della gratitudine, offrire una guida pratica per scrivere thank you note memorabili, sia nell’ambito personale che professionale, trasformare il ringraziamento da un gesto occasionale a un’abitudine quotidiana, arricchendo la propria vita e le proprie relazioni, fornire strumenti pratici per scegliere le persone giuste a cui inviare thank you note, rendendo ogni espressione di gratitudine mirata ed efficace».

Assunta Corbo sostiene che “la profondità della gratitudine la scegliamo noi”; usa l’immagine di un iceberg che riassume il concetto chiave al fine di veicolarlo meglio.

Scegliere e agire: senza questi due passaggi è impossibile dare modo alla gratitudine di esprimersi e a noi di goderne.

È che siamo inclini alle abitudini. E quelle meno edificanti sono più facili da sostenere. Quelle più costruttive vanno allenate e non richiedono altro che la nostra scelta e il nostro impegno. Qualche idea: lavorare con etica, essere puntuali, fare appello all’entusiasmo, metterci un sorriso, studiare e poi studiare ancora, costruire relazioni sane, essere onesti e leali, essere grati.

La gratitudine va messa in circolo! Anche perché le persone grate spesso contribuiscono a creare comunità più positive e solidali.

«Ci sono stati momenti, in passato, – riferisce Assunta Corbo –  in cui ho sentito la fatica della gratitudine. Quella sensazione di obbligo che non mi faceva stare bene. Sono stati momenti duri quelli. Da un lato ero ben consapevole di come la gratitudine potesse rafforzare il proprio benessere neutralizzando le emozioni negative, dall’altro sentivo una profonda forzatura nell’essere grata».

Una delle difficoltà maggiori è raggiungere l’obiettivo della gratitudine come abitudine. Ma ci sono rimedi efficace per far entrare la gratitudine nella propria quotidianità senza patire troppo. Non si tratta di cambiare la propria natura. Al contrario, si tratta di riconnettersi alla propria vera natura, alla nostra essenza. È ciò che possiamo rendere leggera, libera e luminosa. Da questa consapevolezza possiamo poi costruire ciò che desideriamo e delle relazioni equilibrate.

È ovvio che dire grazie non basta. «È un automatismo che funziona per apparire educati, ma finisce lì. – rimarca Assunta Corbo – C’è un universo da esplorare per scoprire come trasformare le nostre giornate con la gratitudine: accade che migliorano le relazioni, aumenta la produttività, nascono opportunità. La gratitudine, infatti, spesso promuove un atteggiamento ottimista nei confronti della vita e delle circostanze. È un percorso che nasce dentro di noi».

Risvegliamo, allora, quello che serve per attivarla!