La perestrojka e la glasnost’ furono azioni coraggiose, il tentativo generoso di un grande dirigente di dare futuro all’Urss e al sogno di emancipazione che essa aveva rappresentato per decine, centinaia di milioni di esseri umani. Quel progetto era inevitabilmente destinato a fallire? Non lo sapremo mai. Quel che è certo è che Gorbaciov si ritrovò presto solo, assediato da nemici interni lautamente foraggiati dall’esterno: saranno i primi oligarchi del nuovo corso “democratico” e “occidentale” di Eltsin. E poi ci furono le tante promesse fatte e subito tradite dagli altri leader mondiali, tutti desiderosi di spartirsi le spoglie della costellazione sovietica. Il risultato è che il mondo di oggi non corrisponde in nulla a quei propositi di pace e prosperità comune che proprio Gorbaciov aveva inteso perseguire. Fu ingenuo? Troppo romantico? Può essere. Senz’altro commise degli errori. Ma noi lo ricorderemo sempre come l’ultimo gigante della storia del Novecento. Della nostra storia.
Addio, compagno Mikhail Sergeevic.