Nei giorni scorsi  alla periferia di  Roma  una  famiglia di cinghiali,  per evitare che scorrazzassero per le vie,  fu  raccolta  in una area  cintata  e  successivamente eliminata  con una  decisione  degli enti  preposti, Regione, Provincia, Comune. Questa decisione, forse discutibile  potendo esserci una alternativa, ha  provocato  una  reazione  locale  e  degli  animalisti, con  minacce di denunce, interrogazioni  parlamentari da parte  di  una  deputata, occupando  per più giorni  ampi spazi sulla stampa  sia locale che nazionale . Il discorso  sul proliferare  di  questi animali, il cui numero aumenta in misura esponenziale,  e sul pericolo da essi derivanti  non è stato minimamente sfiorato  da articolisti  ed animalisti  quando  proprio in questi giorni  vi sono stati  prima ben due morti  su una autostrada per l’improvviso attraversamento dei cinghiali e la  più recente notizia  di martedì  scorsi, 20 ottobre nel tardo pomeriggio, di una automobile uscita di strada  vicino  Cremona, per l’improvviso attraversamento di un cinghiale , trovato poi morto  vicino all’auto, con la conseguente morte della giovane donna che era al volante  e  gravi  ferite  del  suo compagno. Notizie  entrambe  lette su internet e non sulla  stampa nazionale, forse presenti  sulle edizioni locali . Nessuna  protesta per la diffusione  ormai ovunque dei  cinghiali,  o  manifestazione  di  solidarietà  per questi poveri morti, come se ormai (lo vediamo anche per gli orsi  nel  Trentino) la  vita degli esseri  umani  passi  in  seconda linea rispetto  a quella degli animali selvatici  che stanno ripopolando  non solo i loro  Habitat,  ma  anche  e sempre più si   spingono   nelle zone abitate.