Roberto D’Agostino non si rammarica per gli eventuali problemi dell’export italiano. Alla grassa borghesia adorante Mario Draghi, il “vile affarista, liquidatore dell’industria pubblica italiana”, dei lavoratori non può fregare di meno.
Ossessionato da Giorgia, definita “Regina di Coattonia”, il brigatista rozzo Roberto afferma felice che «l’Italia governata dalla Statista della Garbatella non conta un amato cazzo». Infine, l’orgasmo verboso, stravedendo la caduta del governo:
«Quando l’economia crolla ed il portafogli [degli altri, mica il suo, ndr] si svuota, anche il voto degli italiani cambia partito».
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Trump si scompiscia.
Non bastavano gli economisti orfani della comica Kamala Harris, adesso il divertimento glielo assicura Tiziana Panella de La7, autocandidatasi a Nobel 2025 per l’epistemologia del Balzello. La potenza delle risate è raddoppiata dalle cattobarzellette di Vittorio Emanuele Parsi, nella parte del feroce Saladino antiTrump e, in onore di padre Agostino Gemelli, anti Netanyahu.
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Un magistrato di Md, sincero, chiaro e limpido quanto un fiasco di Frascati superiore, ha confermato che:
– le toghe rosse hanno il diritto-dovere di sostituirsi proditoriamente all’Esecutivo ed al Legislativo («No al ponte sullo stretto»);
– per la casta, peggio della peste bubbonica, c’è soltanto la terzietà («Non esiste un’imparzialità come condizione pre-data come stato del magistrato»).
La sezione disciplinare del Csm, covo innocentista della corporazione, ha sentenziato che si tratta di parole sante. Altro che tripartizione! Ben venga l’unificazione in toga dei Poteri.
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Stati Uniti: Una schermitrice dichiara: «Mi dispiace, non posso gareggiare. Io sono una donna, mentre l’avversaria è… un uomo. Questo è un torneo femminile». La schermitrice femmina è stata prontamente squalificata. Sic Trans gloria mundi.
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I cornutazzi, che uccidono fidanzate, amanti e mogli, sono permalosi, rabbiosi e intolleranti, ben oltre Romano Prodi. Denotandosi incapaci di portare con dignità le corna, come, invece, fa la maggioranza dell’umanità, rappresentano all’ennesima potenza sia il vertice dell’impotenza, sia quello della nociva imbecillità.
Pena elvetica: Suicidio assistito subito per i killer cornuti.
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Cazzullate a chilometri zero.
Aldo Cazzullo fa il panegirico dell’eurodittatura che cancella i candidati sgraditi.
Leonid Breznev usava i manicomi, ora, dalla Romania alla Polonia, sino alla Francia, Klaus Iohannis, Donald Tusk, Emmanuel Macron, i 3 brezneviani di ritorno, allertano le Corti.
Per Cazzullo è normale, anzi sacrosanto.
Infatti, scatarrando sulla sacra sovranità del popolo, giustifica la ghigliottina giudiziaria, con strampalate previsioni:
«Una presidenza Le Pen significherebbe smontare tutta l’impalcatura europea costruita negli ultimi cinquant’anni… e avvicinarsi pericolosamente a Putin».
Teorizzando che solo alcuni sono abilitati a vincere le elezioni, Cazzullo, imitando Togliatti, strapazza la propria vergognosa cittadinanza italiana:
«Da italiani, cioè un popolo che disprezza lo Stato e la politica, fatichiamo a capire i Paesi dove un establishment esiste. Non a caso l’Italia è l’unico Stato dell’Europa occidentale dove i populisti hanno vinto le elezioni, sia nel 2018 sia nel 2022».
Insomma, facciamo schifo, visto che da noi il popolo vota e sceglie – Aldo lo chiama “populismo”, ma è democrazia -.
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Il convitato di pietra dell’eurotirannia:
George Soros, già collaboratore dei nazisti nella confisca dei beni degli ebrei ungheresi, fu condannato all’ergastolo in Indonesia.
Alla pena capitale in Malesia, sempre per speculazione selvaggia. In Francia per insider trading al risarcimento di oltre 2 miliardi di dollari.
Massimo promotore di Libera droga in libero Stato.
Usa Lgbtqia+ ed emigrazione continua come piede di porco per svaligiare gli europei.
Nel 1992, speculando sulla lira mise in ginocchio le finanze italiane.
Romano Prodi lo “ringraziò”, consegnandogli nel 1996 la laurea honoris causa presso l’ateneo bolognese. Paolo Gentiloni lo ricevette in ginocchio a Palazzo Chigi.
Dollari a spaglio per i dem statunitensi, le coop rosse italiane, così come ai vari partiti radicali, +europei, verdi e sinistri, compreso mezzo europarlamento, meno l’altra metà con le valigie zeppe di soldi musulmani e cinesi.
Alla Cnn s’è vantato d’aver innescato, soldi in bocca, la “rivoluzione colorata” in Ucraina. Oltre la rivoluzione “arancione” di Maidan, ha rivelato d’aver pagato la “rivoluzione delle rose” in Georgia, quella dei “tulipani” in Kirghizistan, quella “zafferano” in Myanmar e la “verde” in Iran. Al momento non risultano assegni a Michele Serra per le piazze europeiste e ReArm-ate.
Da notare che la guerra in Ucraina, in associazione con Obama e Hillary Clinton, la scatenò il megalomane con la manìa di stravolgere la geografia del globo.
Ritenendosi destinato ad imprese messianiche, per creare problemi agli Stati sgraditi, finanzia giornali, movimenti ecologisti, femministi (dalle “Femen” alle “Pussi Riots”), Ong, arcigay, scafisti, lotte per il diritto all’”erba voglio”, il bello della sovranazionalità e contro l’orrore dell’idea stessa di nazione.
Il Venerabile battezzato fece stampare manuali per favorire i migranti diretti sulla rotta balcanica, così come supporta, non solo a mezzo stampa, l’odio verso Israele.
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L’erba voglio o sparo. Conduce la vecchia madre cardiopatica al pronto soccorso. Quindi, appoggia la canna della P38 sulla tempia del medico: «O la salvi o ti ammazzo». Pazzo furioso? No, solo cattocomunista difensore del diritto di essere sanati o resuscitati, come Gesù con Lazzaro.
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Corrado Augias: «Non dobbiamo condannare solo perché Le Pen è un candidato alla presidenza della Repubblica? O siamo tutti uguali davanti alla legge?
Se lo fossimo davvero, chi sa quanta galera sarebbe toccata a tutti i “Donat”, dialoganti con i servizi segreti della Cortina di ferro?