Esistono in Piemonte piccole realtà cariche di storia,con centri antichi assolutamente da non far invidiare a quelli toscani ed umbri,ma meno vissuti e conosciuti. Sarà per il carattere sabaudo, schivo e quindi poco intraprendente, poco incline alla promozione,ma questi borghi andrebbero meglio valorizzati e conosciuti a fini del turismo culturale.

Mi riferisco a Benevagienna, un centro di origini romane, durante il periodo augusteo e fondata nel I sec a.C. con il nome Augusta Bagiennorum, con vicino altre realtà importanti come Pollentia (Pollenzo) o Alba Pompeia (Alba). Dell’antica colonia romana sono visibili e visitabili, nell’area archeologica, il foro, il teatro e l’anfiteatro. Uno sviluppo importante lo si ebbe poi durante il periodo vescovile di Asti, per decisione dell’Imperatore Ludovico il Cieco.

Assurta a libero Comune nel XIII sec.,divenne sotto il profilo geopolitico, un centro importante,tale da suscitare il desiderio di dominio da parte di Amedeo di Savoia, principe d’Acaia. Sotto il feudo dei Costa di Chieri,raggiunge un importante sviluppo urbanistico con grandi opere infrastrutturali, sino a quando dopo il trattato di Cambrésis, rientrò definitivamente,nel ducato sabaudo ma solo dopo le cruente invasioni francesi, Bene, assunse il rango di Principato. Invasioni, pestilenze, qui come ovunque, hanno determinato l’architettura della città, dove poche sono le testimonianze medievali, come la bella Casa Ravera, da poco restaurata per opera del Ministero della Cultura e di altri artefici di questa rinascita che sono il Presidente Michelangelo Fessia e Mario Turetta perlappunto del Ministero. Entrambi sabaudi atipici per il loro calore e spirito di iniziativa, tanto che in questi giorni sono state inaugurate, anche per opera di Fabrizio Antonielli d’Oulx, presidente di Vivant, diverse mostre, di cui la più smagliante è la raccolta di porcellane piemontesi. Un tuffo nel passato, quando le buone maniere erano la cifra di ogni famiglia e che io cerco di mantenere con il vasellame dei miei bisnonni.

Palazzi densi di storia e bellezza,come quello dei Conti Giriodi di Monastero che ci hanno aperto, e rinfrescato in una giornata afosa, le porte della loro splendida magione. Persone affabili, deliziose, colte con un amore sviscerato per il loro importante passato, quanto li capisco… Parlando con i cittadini di Benevagienna, che vi assicuro merita una gita domenicale, c’è il rammarico di avere in città un solo ristorante, il Fieramosca e la caffetteria di Casa Ravera. A circa 2 km c’è però una fantastica Trattoria, ”La Vigna del Maestro“, che sarebbe piaciuta a Mario Soldati, dove tutto è ottimo, servito con grazia e gusto, inoltre un ottimo rapporto qualità/ prezzo.

Perchè, come sostengo io da sempre, i Beni Culturali vanno apprezzati insieme alla buona cucina ed ai buoni vini, fa tutto parte della Bellezza del nostro territorio.