“Al condominio” di Verona una bottiglia di vino gratis a chi rinuncia al cellulare.

A Verona ha aperto il primo ristorante tech-free.

Si chiama “Al Condominio” ed è un luogo che segue una formula pensata per godersi una cena in compagnia, chiacchierando senza essere continuamente distratti da dispositivi digitali.

L’idea di fondo è di promuovere il contatto umano e la convivialità. Vivere, cioè, “il presente” – cosa che siamo sempre meno avvezzi a fare – senza distogliere l’attenzione dai discorsi dei commensali per dedicarla compulsivamente al proprio smartphone.  Per scongiurare ogni pericolo di finire risucchiati nella spirale del web, i menù sono cartacei: niente QR code. Anche le recensioni possono essere scritte solo alla “vecchia maniera”, cioè con carta e penna, come una volta.

Il locale, diventato già marchio registrato, è un progetto pilota che punta a diventare un franchising e a conquistare altre città: da Roma alla sempre più frenetica Milano.

CHI ACCETTA LA SFIDA?

Non tutti sono pronti a rinunciare, seppur solo per qualche ora, al proprio smartphone. A sorpresa, ad accettare questa “sfida” sono soprattutto i millennial (nati tra il 1981 e il 1996), mentre gli over 45 sono più restii. Chi accetta di “disconnettersi” lo fa spesso come gesto goliardico e anticonvenzionale, ma l’obiettivo del ristorante è di sensibilizzare sull’importanza dello stare insieme disconnettendosi dal mondo virtuale e dialogando “faccia a faccia”.

LA CUCINA È “DI CASA”

La cucina di “Al Condominio” mescola sapori dal nord al sud, con piatti che prendono il nome da ironici stereotipi di alcune tra le tante figure che si ritrovano in ogni palazzina.

Si va da piatti che rimangono fissi nel menù, come quello del “Giardiniere” o delle “Comari”, al piatto insolito dello “Straniero”: una portata dal sapore etnico e speziato che di tanto in tanto cambia ricetta, proprio come il classico “nuovo inquilino del palazzo”, ancora da conoscere.