Quando ci siamo occupati l’ ultima volta della guerra in Ucraina (si veda Quando finirà la guerra in Ucraina?), era il gennaio 2023, abbiamo scritto testualmente:

«Chi e come ha sabotato i gasdotti del Baltico? Difficile credere che siano stati i russi ad autolesionarsi, con il risultato di dover cambiare tecnologia, liquefare il gas per esportarlo come GNL, aprendo i loro mercati alla concorrenza con gli Stati Uniti».

Recentemente il Washington Post (https://www.washingtonpost.com/national-security/2023/11/11/nordstream-bombing-ukraine-chervinsky/) ha ricostruito la vicenda attribuendone le responsabilità all’intelligence ed alle forze armate di Kiev. Ancorché la ricostruzione sia solo giornalistica e non ufficializzata storicamente pare circostanziata ed attendibile: quod demonstrandum erat!

Cogliamo l’occasione per vedere l’andamento delle importazioni di prodotti energetici dell’UE, conseguenza dell’attacco ed obiettivo strategico della guerra.

I dati sono aggiornati al secondo trimestre 2023 ed espressi in milioni di tonnellate.

A fronte del triennio di riferimento 2019/2021, nei sei trimestri successivi, ossia da quando la guerra è iniziata, le importazioni dalla Russia:

  • di carbone si sono progressivamente azzerate,
  • di petrolio si sono ridotte dell’86% (da 31 a 4,4),
  • di gas naturale via gasdotto si sono ridotte dell’80% (da 23,3 a 4,7),
  • di GNL sono raddoppiate (da 1,5 a 2,9).

Importazioni dalla Russia in milioni di tonnellate fonte Eurostat database (Comext) and Eurostat estimates https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/w/ddn-20230925-1

2021/23 Q medio2022 Q12022 Q22022 Q32022 Q42023 Q12023 Q2
CARBONE12,811,89,23,60,10,00,0
PETROLIO (INCLUSE SABBIE BITUMINOSE)31,031,325,722,215,66,04,4
GAS NATURALE GASSOSO23,317,712,86,44,14,54,7
GAS NATURALE LIQUEFATTO1,52,32,52,51,82,42,9

Stilando una classifica, in un anno (da giugno 2022 a giugno 2023) la Russia è scesa: per il carbone da primo fornitore a fuori classifica, per il petrolio da primo a dodicesimo, per il gas da secondo a quarto (il primo è la Norvegia), per il GNL è rimasto secondo fornitore (il primo sono gli USA con il triplo della quantità).

Negli ultimi cinque trimestri le importazioni complessive di GNL sono sostanzialmente costanti oscillando intorno al valore il 18,4 milioni di tonnellate. Questo potrebbe essere dato dal limite della capacità di assorbimento dei terminali in essere e, se aumentato con la costruzione di nuove infrastrutture, potrebbe far aumentare la quantità importata a scapito del gas tradizionale, penalizzando ulteriormente la Russia ed aprendo ancor più il mercato energetico europeo alla concorrenza internazionale.

L’obiettivo strategico della guerra è in via di raggiungimento: quando si otterranno gli altri (territoriali, militari, politici) o la consapevolezza di non poterli raggiungere, allora la guerra finirà.