La piattaforma Italea per conoscere le proprie origini ed esplorare siti, tradizioni e cultura dei propri antenati

Il 2024 è stato dichiarato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale l’Anno del Turismo delle Radici Italiane, un’occasione importante per il turista, che ha la possibilità di immergersi nei luoghi delle origini e di essere accompagnato nel viaggio alla scoperta delle proprie radici e della storia familiare; e anche un ulteriore volano di sviluppo per le aree interne, marginali, con la possibilità di poter creare opportunità occupazionali.

Un’esperienza straordinaria che diventa reale e accessibile con Italea, la piattaforma dedicata agli italiani all’estero e agli italo-discendenti desiderosi di riconnettersi con le proprie origini, offrendo supporto in ogni passo del percorso di riscoperta.

Il nome “Italea” trae ispirazione dalla parola “talea”, il processo attraverso il quale una pianta si propaga: tagliando una parte e ripiantandola, si permette alla pianta di rigenerarsi, emettendo nuovi rametti che le consentono di moltiplicarsi. Un parallelo con le migrazioni, dove chi ha lasciato l’Italia ha piantato le proprie radici in nuove terre.

Lanciato dal Maeci all’interno del progetto PNRR e finanziato da NextGenerationEU per il periodo 2022-2025, il progetto nazionale Italea si rivolge sia a coloro che già conoscono le proprie origini e che vogliono organizzare un viaggio per esplorare i siti, le tradizioni e la cultura dei propri antenati (gli italiani emigrati nel mondo e i loro discendenti sono circa 80 milioni di persone), sia a chi desidera scoprire la propria discendenza italiana e che potrà avvalersi di una rete di genealogisti esperti pronti a guidare in questo affascinante percorso di ricerca.

La rete territoriale di Italea si estende in tutte le regioni italiane per informare, accogliere e assistere i viaggiatori delle radici, garantendo un supporto capillare lungo tutto il percorso e aiutando nell’organizzazione di un viaggio su misura, in base alle specifiche esigenze e aspettative di ciascuno.

«Le ITALEE regionali sono davvero il fulcro del nostro progetto perché sono composte da persone che hanno delle specializzazioni in diversi campi: dalla genealogia alla creazione di itinerari passando per la riscoperta delle tradizioni. – ha dichiarato Giovanni Maria De Vita, responsabile del progetto “Turismo delle Radici” del Maeci – Sono profili che si occupano di creare sui territori tutti quei servizi che vengono destinati ai viaggiatori delle radici. Parliamo di una platea di 80 milioni di persone con origini italiane nel mondo che vengono in Italia a scoprire i luoghi con una particolare attenzione perché vogliono toccare con mano da dove sono partiti i loro antenati e possibilmente sentire quelle tradizioni, vedere quelle abitudini, quei modi di vita che hanno conosciuto attraverso i racconti».

Lasciando indietro le mete toccate dai flussi turistici tradizionali, il programma di promozione del turismo delle radici è rivolto principalmente alla valorizzazione dei piccoli centri e delle campagne e alla rivalutazione dei piccoli borghi italiani, che possono così colmare il loro divario di crescita economica nel rispetto della propria natura rurale, in maniera ecosostenibile.

Il “turista delle radici” diventa inevitabilmente “ambasciatore” dei territori che custodiscono la sua storia familiare. Ed ecco che è da poco tempo arrivato in libreria, tra i tanti, il nuovo e peculiare lavoro di Ida Paradiso “La strategia dell’ambasciatore”, con il suo metodo di promozione del Made in Italy all’estero: trasformarlo in vero e proprio Ambasciatore dell’Italian Style coinvolgendo, in modo corretto, le comunità italiane nel mondo.